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IL MESSAGGERO

Italia, la vita è adesso: la Nazionale sogna un Europeo da protagonista

Getty Images

Stasera scatta Euro2020: calcio d'inizio all'Olimpico contro la Turchia

Redazione

Il bello dell'Italia per l'Europeo. La competizione parte stasera all'Olimpico. In ritardo di un anno, conseguenza della pandemia. Ma il calcio, con il debutto della Nazionale contro la Turchia all'Olimpico, ci aiuterà a voltare pagina già stasera, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Insieme al nostro Paese che, nell'ultimo triennio, ha riscoperto l'azzurro. La gente si è riavvicinata proprio nel momento in cui siamo stati costretti a restare a casa. È stato il paradosso del percorso di Mancini. Tifosi nuovamente innamorati dopo l'Apocalisse firmata da Ventura, ma fuori dallo stadio. Tv e basta. Gli applausi da casa e non in presenza. La notte romana avrà anche quel compito, cioè di riaprire al pubblico. Sono circa 15 mila gli spettatori: accontentiamoci, per ora.

L'Italia di Mancini sembra fatta su misura per l'Evento. È il simbolo della ripartenza. Della felicità. Possiamo giocare bene pure noi, la sintesi del triennio che è stato gestito con passione e professionalità dall'Artista, come è stato chiamato da giocatore. Dal maggio del 2018 ha costruito il gruppo a sua immagine e somiglianza. Qualità, efficacia e spavalderia. Atteggiamento aggressivo e propositivo.

L'Europeo viene al momento giusto. Servirà a capire quanto è cresciuto il gruppo. E quanto potrà salire in quota l'Italia, portata dal ct al 7° posto del ranking Fifa. Non è favorita, ma da qui a Wembley può ribaltare il pronostico. La Turchia (fu la prima rivale pure a Euro 2000), mai capace di vincere nella sua storia contro gli azzurri (7 successi e 3 pari), è il primo esame. Demiral e Calhanoglu li conosciamo. E sono giocatori di spessore e qualità. Mancini, persi Sensi e al fotofinish Pellegrini, è ancora senza Verratti. Ma il 4-3-3 gli dà garanzie. La formazione è la stessa di venerdì a Bologna. Le novità le ha lasciate in dote De Zerbi prima di trasferirsi in Ucraina: sono Locatellli e Berardi, insidiato da Raspadori, l'ultimo (giovane) arrivato.