Per una volta preferisce non dare indicazioni. La scusa? "Ancora non ho detto chi gioca ai giocatori", sorride. Poi torna serio ma la sostanza non cambia: "Shomurodov? Possiamo fare tutto. Giocare come adesso o cambiare". Il problema sinora non si era mai posto, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Il doppio giallo rimediato da Zaniolo (allenatosi ieri regolarmente ma non partito con la squadra) contro la Fiorentina cambia le carte in tavola. Dando un'occhiata a come Mourinho si è comportato sinora, non ci dovrebbero essere dubbi: giocherà Carles Perez. Questo almeno ha detto il lungo pre-stagione. Lo spagnolo, infatti, è stato (quasi) sempre l'alter ego di Nicolò. È accaduto con la Triestina (Perez subentrato al 1'st al posto del nazionale azzurro), il Debrecen (stavolta Zaniolo per l'ex Barça dal 1'st), il Porto (Perez al 68'), il Belenenses (1'st Zaniolo) e il Real Betis (18'st Perez). Con il Siviglia hanno giocato insieme nel finale di gara mentre il giorno della presentazione contro il Raja Casablanca, la volontà di dare spazio a tutti (13 cambi) svilisce la valenza del dato statistico.
Il Messaggero
In attacco tocca al vice-Zaniolo: si scalda Perez
A Salerno lo spagnolo, ex Barça, potrebbe sostituire Nicolò squalificato
Qualcosa è cambiato con le gare ufficiali dove a Trebisonda Perez è entrato al posto di Mkhitaryan (con Zaniolo sostituito però da Reynolds soltanto al 48'st) e all'Olimpico, dove El Shaarawy ha preso il posto di Nicolò al 34'st anche se prima lo spagnolo aveva sostituito Mkhitaryan. Un quadro che non dovrebbe alimentare più di tanto ballottaggi se non fosse per quella frase sibillina buttata lì en passant ieri: "Nel calcio è difficile per una squadra avere solo un modo di giocare, bisogna avere più variabili possibili". Il riferimento è alle due punte. E in quel caso, la Roma dovrebbe cambiare poco perché già adesso difende con il 4-4-2. Quello vicino a Abraham è Pellegrini, mentre in questo caso sarebbe Shomurodov con l'allargamento di Lorenzo e Mkhitaryan. Il Capitano con la Fiorentina, nel momento in cui la squadra è rimasta in 10, ha giocato interno di destra, ricevendo i complimenti del tecnico. Era però una posizione diversa da quella di esterno del 4-2-3-1 o da quella a volte occupata nel tridente del 4-3-3 in Nazionale.
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