«È meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie, perché da grande non ti ci abitui più!». Con questo avvertimento Alberto Sordi nei panni del vigile Celletti dispensava un consiglio prezioso al figlio Remo. Un insegnamento di cui far tesoro. La forbice tra ciò che riteniamo giusto e le regole a volte si rivela ampia, facendoci sentire vittima di un’ingiustizia. È il caso di quello che sta accadendo ai tifosi della Roma che percepiscono come profondamente limitative della loro libertà di sostenere la squadra, le regole imposte dalle autorità nel recente passato. La frattura tra la tifoseria e le istituzioni ha caratterizzato le ultime due stagioni: l’ultimo episodio di una lunga serie è accaduto durante Roma-Sampdoria dello scorso 11 settembre.
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Il vigile Alberto Sordi più “multras”: lo striscione costa 167 euro a un tifoso
La frattura tra la tifoseria e le istituzioni ha caratterizzato le ultime due stagioni: come nell'episodio accaduto durante Roma-Sampdoria dello scorso 11 settembre
Per ironizzare sull’eccessivo ricorso alle sanzioni nei confronti del pubblico dell’Olimpico, come scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero, un tifoso della Curva Nord ha esposto in successione l’immagine di Alberto Sordi nei panni del popolare personaggio e lo striscione con la scritta “Multras”.
La risposta della Questura di Roma è contenuta nel verbale pubblicato sulla pagina Facebook dell’avvocato Contucci. Il tifoso «ha contravvenuto al Regolamento d’Uso dello stadio Olimpico» poiché il materiale non era stato autorizzato dal GOS; pertanto è stato sanzionato con 167 euro di multa.
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