(Il Messaggero - CURVA SUD P.Liguori)Oggi non è il Chievo, ma il terreno del Bentegodi di Verona il vero avversario della Roma. Basta pensare alle partite contro Parma e Lazio. Per fortuna, non si gioca di sera. Perché la squadra ha bisogno di movimenti rapidi e corsa lunga per rintronare gli avversari. Quando riesce a tenere in mano il gioco a lungo e con continuità, per gli avversari non c’è scampo.
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Il vero pericolo è il terreno
(Il Messaggero – CURVA SUD P.Liguori) Oggi non è il Chievo, ma il terreno del Bentegodi di Verona il vero avversario della Roma. Basta pensare alle partite contro Parma e Lazio.
Diventa solo questione di tempo, come ha dimostrato la partita contro la Fiorentina. Quella gara l'hanno studiata al corso per allenatori di Coverciano, mentre a Roma sentiamo ancora troppe voci soffocate dai pregiudizi o dalla assoluta incapacità di vedere ciò che è sotto gli occhi di tutti. Zeman ha rovesciato la tattica prevalente nel calcio italiano.
Il possesso di palla ha una finalità quasi unica: portarla il più rapidamente possibile nella porta avversaria. Segnare è la missione, costruire in verticale il mezzo, seguire la squadra in avanti, almeno fino a centrocampo, è la migliore fase difensiva possibile. Ci piace? Moltissimo. Quando è giocato senza errori, il calcio di Zeman è una schiacciasassi.
Al di là del risultato e dei gol segnati, l'ottima squadra di Montella è stata presa a pallate nel secondo tempo, almeno quanto una Roma balbettante fu trattata nel primo tempo dalla Juve. Ma le settimane passano, i ragazzi crescono. Chi direbbe oggi che Piris non è all'altezza e Marquinhos è troppo giovane? Guardatela adesso, la difesa giallorossa. Oggi a Verona e col Milan sogniamo di chiudere felici un brutto anno. Alla Befana, a Napoli, ci aspetta la tesi di Laurea.
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