A Lione è successo quello che si era visto contro la Lazio ed il Napoli quando la squadra è riuscita nell'impresa di passare in svantaggio. E nel modo peggiore, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero, cioè regalando la rete agli avversari dopo aver fallito un paio di opportunità per portarsi avanti.
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Il solito voltafaccia tattico, fisico e mentale
Il gruppo ancora una volta non ha saputo reggere sul piano del gioco e della corsa per l'intera partita
La storia, però, è cambiata, dopo l'uno-due di Salah e Fazio. Roma avanti, con merito. Con una prestazione all'altezza dell'impegno. Non era facile riuscire a rialzare la testa dopo due ko; non era semplice farlo dopo esser passata ancora una volta in svantaggio, eppure la Roma - giocando il suo calcio - è riuscita nell'arco di tredici minuti a capovolgere l'intricata situazione.
Un'illusione, però. Perché, come troppo spesso sta capitando, la Roma dopo l'intervallo ha cominciato a giocare un'altra partita. E a giocarla in modo pessimo, come testimoniato dal gol dell'immediato pareggio di Tolisso. Da lì un autentico crollo verticale. Roma meno precisa sotto l'aspetto tecnico, sempre più sulle gambe, fragile psicologicamente e poco cattiva al momento di chiudere l'azione.
Della trasferta in terra di Francia, dunque, resta la sconfitta (la terza di fila) e restano anche i due gol all'attivo che, nell'ottica del doppio confronto, aiutano (un po'...) a sperare. Ma la consolazione è piccola. La figuraccia, invece, davvero grande.
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