Un disastro. Annunciato? Forse, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Ma che ora ha bisogno di risposte. Chiare, nette, senza tergiversare. Quale sia la scelta – continuare con Juric (ad oggi l’ipotesi meno probabile), richiamare De Rossi o affidarsi ad un terzo allenatore – bisogna deciderlo subito. Oggi, non oltre. Perché giovedì già si giocherà con il Torino e poi di nuovo in trasferta a Verona dopo altri tre giorni. La Roma è in ginocchio. Il tecnico di Spalato paradossalmente è il meno responsabile di questa situazione anche se non è riuscito a raddrizzarla, sovrastato e spazzato via da problemi più grandi di lui. Gli errori sono iniziati a giugno, quando si è rinnovato il contratto a De Rossi senza la fiducia del dirigente apicale dell’epoca (Souloukou) che avrebbe voluto virare su Palladino.

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Il ritorno di De Rossi non è l’unica strada: idea Ranieri, suggestioni Allegri e Mancini
Si è poi continuato con un mercato caratterizzato dall’occasione e non da una progettualità a tal punto che una squadra partita per giocare con il 4-3-3 s’è ritrovata a fine sessione con l’obbligo di prendere un paio di difensori svincolati per virare sul 3-5-2. E non finisce qui: via De Rossi dopo quattro giornate e tre punti (ottenuti dopo tre gare su 4 giocate in trasferta) e dentro Juric, scelto dall’amministratore delegato fatto poi dimissionare la settimana successiva. Non ci si può quindi sorprendere di questa classifica (undicesimi con 10 punti dopo 9 partite) e di una squadra allo sbando.
Ipotizzare scenari, è complicato. Soprattutto perché non esiste un referente a Trigoria. Ghisolfi non ha avuto voce in capitolo nella scelta di Juric, chissà se l’avrà nel suo presumibile addio dopo che soltanto una settimana fa, aveva parlato prima del match contro l’Inter di “miglioramenti e di dover dare tempo all’allenatore”. Intanto ieri sera ha preferito non parlare. Ma chi c’è in giro? L’ipotesi più concreta è quella di un ritorno di De Rossi. Sarebbe la cosa più logica, allenatore già a libro paga che lo spogliatoio non avrebbe voluto lasciare e che riabbraccerebbe con entusiasmo. Ieri sera è iniziata a circolare una clamorosa voce di un ritorno di Ranieri. Ma non finisce qui: perché a livello di suggestioni rimane libero Allegri e da qualche giorno si è aggiunto anche Mancini, smarcatosi dalla panchina milionaria dell’Arabia Saudita. Il problema è però sempre il manico e quindi i proprietari. I Friedkin devono decidere cosa fare.
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