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Il Messaggero

Il paradosso di amare troppo

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La Roma si ama, ma Ranieri è il terzo allenatore romanista, dopo Mourinho e De Rossi, che racconta la stessa verità
Redazione

Claudio Ranieri, il nostro allenatore, ha detto la verità, semplicemente tutta la verità. Ha detto quello che pensa dei problemi della Roma da un anno a questa parte, con una società che ha speso tanto, forse male e con una situazione finanziaria che ostacola un recupero di risultati e di giocatori di talento, scrive Paolo Liguori su Il Messaggero. Anzi, si intravede dietro le sue parole la realtà di una proprietà che, impegnata in futuro nel nuovo stadio, sarà costretta a vendere ancora qualche pezzo costoso. La situazione della Roma è talmente gonfia di bugie e mezze verità che le parole di Ranieri, paradossalmente, innervosiscono anche alcuni tifosi che lo criticano sui social. Pazzesco: la Roma si ama, ma Ranieri è il terzo allenatore romanista, dopo Mourinho e De Rossi, che racconta la stessa verità. E i due precedenti sono stati cacciati, con furbizia e cinismo. Lasciamo stare José, che aveva capito in anticipo le condizioni impraticabili, ma De Rossi ha provato con sincerità e passione sullo stesso problema del mercato (sostenuto a distanza anche da Francesco Totti) ed è stato cacciato senza motivazioni. Aveva capito che si voleva mandare via anche Dybala ed è finito fuori. Senza parlare di altre cessioni e acquisti improbabili. Dunque, la Roma si ama, ma se l'allenatore la ama troppo non è adatto a questa proprietà, affezionata prima alla greca Souloukou e poi a Ghisolfi. Ma non è opportuno fare polemiche dannose. Io dico: visto quello che ho capito dalle parole di Ranieri, teniamocelo stretto, almeno lui, facciamo sentire le nostre voci a difesa di questo galantuomo romanista, proviamo a proteggerlo tifando per il suo lavoro. Tanto, soldi per Ancelotti, Allegri o Klopp non se ne vedono.