rassegna stampa

Il mercato prende quota, in arrivo subito due colpi

LaPresse

Petrachi al lavoro per rinforzare la rosa

Redazione

Per una Roma che cambia proprietario, ce n'è un'altra che porta avanti il lavoro quotidiano sul campo e sul mercato. Se a Fonseca tocca l'aspetto tecnico, a Petrachi quello di rinforzare la rosa a gennaio. Farlo senza budget è già difficile. In un momento di cambio proprietà rende il compito ancora più arduo. Come scrive Stefano Carina su 'Il Messaggero', il mercato si baserà sul classico gioco delle figurine: uno entra, soltanto se un altro esce. Fonseca ha bocciato Kalinic. Scartata l'ipotesi Petagna (offerto dall'agente) e aspettando di capire l'ennesima rivoluzione di Preziosi a Genoa (in bilico Pinamonti), il calciatore più facile da prendere è Mariano Diaz che, dall'inizio della stagione, ha racimolato appena una presenza in panchina. Il calciatore smania per andare a giocare. Due i problemi: 1) Kalinic al momento non vuole muoversi 2) Sull'attaccante è piombata la Juve, sfumato Haalannd, è alla ricerca di un centravanti, ora che Sarri ha deciso di puntare sul tridente  Dybala-Cr7-Higuain.

A sorpresa, quindi, potrebbe muoversi qualcosa sugli esterni. A patto che arrivino offerte soddisfacenti (Under) oppure si presentino situazioni che possano intrigare chi, leggi Perotti, ha deciso di rispettare il proprio contratto. Il nome accostato è quello di Politano, in uscita dall'Inter. Già un mese fa il nome dell'ex Sassuolo era finito in orbita Roma per un possibile scambio di prestiti con Florenzi. Ora che il capitano ha trovato maggiore continuità d'impiego sembrano aumentare le possibilità di una sua permanenza.  In mediana l'eventuale intervento dipende dal recupero  di Cristante (sotto osservazione Nandez), in difesa si cerca una sistemazione per Juan Jesus che piace alla Fiorentina. Al suo posto Petrachi sta monitorando  il profilo di Gvardiol, classe 2002, centrale della Dinamo Zagabria e compagno di squadra di Olmo, altro giocatore che piace a Trigoria. In uscita Pastore: la Cina non lo affascina, il Lione molto di più.