La Roma esce da Bergamo con le ossa rotte contro l'Atalanta di Toloi e Zukanovic, gli scarti più scartati a Trigoria, come evidenzia Mimmo Ferretti su Il Messaggero, ed in classifica ha 26 punti solo uno in più rispetto alla compagine di Gasperini.
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Il mal di trasferta colpisce le gambe e soprattutto la testa
Lontano dall'Olimpico la squadra di Spalletti diventa tra le più scarse del campionato
Diciotto conquistati all’Olimpico; soltanto 8, in sette gare, lontano dalla Capitale. Evidente il mal di trasferta (non solo quello, però…) che attanaglia la squadra di Luciano Spalletti. Che in casa sa essere irresistibile, sei vittorie in altrettanti appuntamenti, con una media di 3,33 gol a partita, e che invece come si allontana da Monte Mario diventa tra le più scarse del campionato.
Aver conquistato solo 2 punti tra Cagliari, Torino, Empoli e Atalanta (al di là del valore attuale del gruppo di Gasperini) testimonia l’incapacità della Roma di poter/saper recitare un ruolo di primo piano in campionato. Perché ormai è chiaro che non conta più avere il miglior attacco del torneo, ma il saper gestire i gol e le partite. A Bergamo, ancora una volta, la Roma è riuscita a passare in vantaggio ma nessuno ha mai creduto che i giallorossi potessero portare a casa i tre punti grazie al gol di Perotti. Impossibile, lo dicono i numeri, vincere con il minimo scarto e con un solo gol all’attivo: la Roma del miglior attacco, andate a controllare, non c’è mai riuscita. Lontano da casa, ad esempio, 10 reti all’attivo (contro le 20 dell’Olimpico, e con una gara di meno) e altrettante al passivo (4 quelle beccate a Roma): segno che esistono due Roma all’interno della stessa Roma.
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