Davanti corre, forse è esagerato dire che si diverte ma comunque bene o male trova sempre il modo di fare gol all'avversario. Otto gare stagionali, compresa la gita a Tiraspol, 17 reti. Media, oltre 2 centri (2,1) a partita. E se il dato può essere annacquato dal settebello rifilato all'Empoli, c'è comunque il fatto che la Roma non è mai rimasta a secco, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Difficile se davanti hai due come Lukaku e Dybala.
Il Messaggero
Il doppio volto della nuova Roma. Attacco super, difesa da rivedere
Prendendo in considerazione soltanto gli ultimi due anni con al timone José Mourinho, la nuova Roma arranca a -5 e -7.
I problemi sono in difesa. Anche contro il Frosinone due errori nel primo tempo della premiata ditta Ndicka-Rui Patricio potevano costare cari. L'ivoriano abbiamo capito che per caratteristiche è diverso da Ibanez. Forse, ad agevolarlo, potrebbe essere il ritorno di Smalling (out con il Servette, si spera in panchina a Cagliari). Perché anche il brasiliano aveva un rendimento con Chris vicino e un altro (molto più deficitario) senza. Per conferma basta vedere gli errori/orrori che sta collezionando in Arabia. Non in Premier League. E poi c'è la mancanza del signor Matic. Che faceva reparto da solo, coadiuvato da Cristante. Ora Bryan, nella migliore delle ipotesi, gioca mezzala. E play c'è Paredes che anche quando aveva 20 anni, un conto è quando ha la palla tra i piedi e un altro quando deve recuperarla. La stagione della Roma passa proprio dalla ritrovata solidità. Perché poi lì davanti, la Lu-Pa un gol lo segna sempre.
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