rassegna stampa

Il diktat di Spalletti: «Ora tutti zitti e pedalare»

"Per quel che riguarda il mercato, conta ciò che so io. Quello che conta ora è arrivare forti fino a giugno, quando daremo un nome a tutte queste voci. Per adesso contano le mie e fino alla fine si pedala forte"

Redazione

Sei giornate alla fine e il diktat di Luciano Spalletti è lo stesso di quando è arrivato. Quel suo «zitti e pedalare» echeggia sempre, pure alla vigilia di Atalanta-Roma, ennesimo snodo della stagione. Le voci di mercato «creano disturbo». Se ne deve fare a meno, oggi. «Ci sono voci di amici, voci di nemici, voci sussurrate, voci che sai solo tu o che so solo io. Per quel che riguarda il mercato, conta ciò che so io. Quello che conta ora è arrivare forti fino a giugno, quando daremo un nome a tutte queste voci. Per adesso contano le mie e fino alla fine si pedala forte. A giugno poi scegliamo noi, e nel mio caso la società, che è padrona e che ha i contratti in mano. Il risultato della Roma è ciò che vale in questo momento. E basta». Un diktat, appunto.

«Sono un allenatore senza sentimenti, senza anima», ghigna Lucio. La cui attenzione «è indirizzata solo alla Roma» e non ai visucci dei singoli, scrive Alessandro Angeloni su "Il Messaggero". Dzeko e Totti, ad esempio, sono «due calciatori forti, che tengo in considerazione». Facendo più o meno capire che Edin giocherà contro l'Atalanta e che per Francesco dipenderà «da quale partita verrà fuori». De Rossi e Keita si palleggiano il ruolo di regista davanti alla difesa.