Da una settimana in città gira una sola domanda: come farà la Roma ad arginare Felipe Anderson e Keita sulle fasce? Dimenticando che Inzaghi avrà lo stesso problema sul versante opposto, dovendo opporsi alla forza d’urto rappresentata da Perotti e Salah, come evidenzia Stefano Carina su Il Messaggero.
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Il derby ha messo le ali
Nella Roma Perotti ama avere il pallone fra i piedi, Salah aggredisce gli spazi
Dzeko ruba l’occhio, finalizzando la manovra, ma non va dimenticato che tutto o quasi, passa per i piedi e le invenzioni dell’asse egizio-argentino. Salah, oltre alle 8 reti, è già arrivato a quota 13 assist (di cui 4 vincenti). Perotti gli è subito dietro a 9 (4 vincenti). Insieme garantiscono al club giallorosso di essere primi distaccati con 70 assist in campionato. C’è un altro dato, significativo, per capire lo sviluppo del gioco spallettiano: i cross. La Roma è la terza squadra in serie A nella speciale graduatoria (dietro Inter e Juventus) e questo le garantisce poi di diventare quella che tira maggiormente verso la porta avversaria (219 volte, in 108 casi ha centrato lo specchio) e segna di più (33 reti).
Diego e Momo, così diversi ma così complementari. L’argentino ama il pallone tra i piedi. Momo invece, vola di suo. Spalletti, tra il serio e lo scherzoso, a volte lo stuzzica affermando che «corre più veloce del pallone». Quale sarà l’assetto scelto per domenica, Perotti e Salah saranno fondamentali. Bisognerà capire soltanto se Spalletti deciderà di rimanere con il baricentro basso, come accaduto con il Napoli (41,3 metri di media, rispetto a quello degli azzurri, 59,4) o deciderà di attaccare. La prima ipotesi, in stagione, ha regalato la migliore prestazione stagionale con Salah e Perotti in versione devastante.
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