rassegna stampa

Il derby dei ricordi: il capitano e la purga

Totti è entrato di diritto nella storia della stracittadina romana. Gol pesanti e esultanze lo hanno reso un'icona

Redazione

Cinque derby della vita, cinque gol quella notte del 10 marzo del 2002 con la Roma con lo scudetto sul petto e Alessandro Nestacostretto ad uscire col mal di testa nell'intervallo dopo i primi tre gol di Montella, cinque vittorie consecutive (la famosa manita) tra il 6 dicembre 2009 (1-0 gol di Cassetti) e il 13 marzo 2011 (Totti-Totti, quello del Re di Roma non è morto). Come si fa a parlare di derby, sponda giallorossa, senza parlare di Totti? Undici gol ai biancocelesti, più di Da Costa visto che Checco li ha fatti tutti in campionato, dal lontano 29 novembre 1998. Per molti romanisti, quello è uno dei cinque derby della vita, anche se è una non vittoria. Finì 3-3, con pareggio finale del numero dieci sotto la Sud: la Roma era sotto 3-1 ed era in dieci per l'espulsione di Petruzzi. Finita? No. Perché prima accorcia Di Francesco e poi, quasi all'ultimo respiro, arriva Totti. Ci sarebbe anche il 4-3 proprio di SuperMarco, che però diventa il "che m'hai annullato" di Carlo Zampa. Lì nasce la t-shirt del ritorno: la Roma vince 3-1, Totti sfoggia il "Vi ho purgato ancora" che tanto fece rosicare i laziali. Scorrendo l'album dei ricordi, c'è la corsa di Carletto Mazzone sotto la Sud dopo il 3-0 (Balbo, Cappioli, Fonseca) del 27 novembre 94, l'autogol di Paolo Negro nell'anno dello scudetto, il sigillo di Aquilani sulle undici vittorie consecutive dello Spalletti-uno. Undici, come gli anni di B della Lazio, scrive Ernesto Menicucci su 'Il Messaggero'. Per molti romanisti, sono quelli i derby più belli.