Tutto da rifare. La palla dei diritti tv viene ributtata al centro e ora bisognerà capire chi la prenderà, scrivono Emiliano Bernardini e Salvatore Riggio su Il Messaggero. Ieri mattina, come annunciato, il tribunale di Milano ha emesso la sua sentenza confermando, come prevedibile, la sospensione del bando per i diritti 2018-2021 della Serie A fatto da Mediapro, accogliendo le istanze di Sky. Riscontrato "un abuso di posizione dominante". Violati, dunque, i principi dell'Antitrust. Il tribunale ha di fatto inibito Mediapro (condannata anche al pagamento delle spese legali per un importo di 15.600 euro) a proseguire la gara con il bando già formulato. Ora l'agenzia catalana ha 15 giorni per presentare reclamo
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Il tribunale civile di Milano ha confermato la sospensione bocciando Mediapro: "Sono state violate le norme Antitrust". Ora l'agenzia catalana ha 15 giorni per presentare reclamo
Un punto importante messo a segno da Sky soprattutto perché in questo modo è stato posto un paletto molto importante da cui far ripartire una partita ancora tutta da giocare. "Noi siamo pronti come sempre a fare la nostra parte con un'importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio" dicono da Sky.
Il futuro dei club è il tema dominante di questa battaglia. Non è un mistero che di questo periodo le medio-piccole erano già in fila in banca per scontare i proventi dei diritti televisivi. Qualcuno teme per l'iscrizione al prossimo campionato e per questo avrebbe chiesto anche di convocare un'assemblea straordinaria prima del 22 maggio. Sky e Mediapro hanno iniziato a parlarsi ma le posizioni, seppur ammorbidite, restano distanti. Un ruolo importante nella mediazione potrebbero averlo Malagò e il neo numero uno di Lega Gaetano Micciché.
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