rassegna stampa

Il calcio non è più in chiaro

La Lega approva la vendita di tre pacchetti distribuiti per prodotto, non per piattaforma: niente operatore unico. Finisce l’era di Novantesimo minuto.

Redazione

Il 18 agosto i tifosi di tutta Italia quasi sicuramente avranno in mano un solo telecomando per gustarsi l’intera serie A. Ma quale sarà: quello di Sky o di Mediapro? Ieri la Lega ha reso noti i pacchetti per la vendita dei diritti tv del triennio 2018-2021. Si procederà per prodotto, come scrivono Emiliano Bernardini e Salvatore Riggio su Il Messaggero, nonostante l’invito dei giorni scorsi dell’Antistrust a procedere per piattaforma per agevolare i consumatori. Il prezzo minimo è fissato in un miliardo e cento milioni.

Una tipologia di vendita fortemente auspicata dall’emittente di Murdoch viste le 8 finestre in cui si giocherà il campionato e che grazie al “wholesale”, ossia il diritto di ritrasmissione,consente di avere in mano tutte le partite pur comprando due pacchetti su tre e annullando di fatto gli altri competitor. In più con l’obbligo di trasmettere i gol (anche quelli del sabato) dopo le 22 di domenica, addio anche ai programmi delle tv in chiaro. Finisce l’era di Novantesimo minuto.

Quella sui diritti tv è una partita che si gioca sul filo delle alleanze. Un filo sottile, ma ben visibile. Questo proprio grazie a quella parolina “wholesale” che consente la ritrasmissione dei diritti di un altro operatore sulla propria piattaforma. Magari sotto compenso o rimborso. A vederli nelle stanze della Lega, Sky e Perform sembrano avere già molta sintonia. Sintomo di un accordo già stretto? Pare da Santa Giulia abbiano già preparato l’offerta in busta: circa 750 milioni (piùomeno il 15% inmenodelprezzo fissato 860 milioni). Perform offrirebbe per il pacchetto restante. I 20presidentidiserieAricaverebbero 980 milioni. Basteranno? Forse sì. Questo scenario vedrebbe Sky stravincere su tutto e tutti.

Mediapro è totalmente tagliata fuori? Assolutamente no. Gli spagnoli potrebbero puntare ad acquistare i due pacchetti più importanti, il 5 e il6 appunto.Lasciando il pacchetto 7 a un broadcaster “amico”. Nei prossimi giorni (lunedì?) l’agenzia spagnola potrebbe anche chiedere a Mediaset (che altrimenti rischia di essere tagliata fuori) un incontro e tentare un accordo per iniziare una collaborazione e portare avanti un’alleanza.