Il bilancio di Gasp: “Avrei voluto di più”

I toni sono giustamente soft. Perché poi, andare alla ricerca del capro espiatorio in un ambiente di lavoro non porta mai da nessuna parte. Soprattutto quando sai, come Gasperini, che la controparte ha la fiducia del datore di lavoro e che alcune operazioni di mercato non sono andate in porto perché improponibili. Lo scambio Dovbyk-Gimenez: dopo 72 ore di tira e molla, nel momento in cui sembrava tutto fatto, la Roma si è vista presentare una richiesta per il diritto di riscatto del messicano che sfiorava più o meno il doppio di quanto nel giugno 2026 il calciatore sarà a bilancio. Impossibile accettare per il ds Massara. Lo scrive Stefano Carina su Il Messaggero. "Come spesso succede le ultime ore sono sempre quelle più travagliate. La Roma aveva ancora la voglia e se vogliamo la necessità di fare qualche operazione. Ma queste, pur con una società molto disponibile dal punto di vista economico, non avrebbero portato un vantaggio tecnico". Mentre parla Gasp somiglia al bambino in un negozio di cristalli. Dice e non dice, ma è normale che sia così. Alla domanda diretta sui rapporti con Massara glissa in parte aggrappandosi al fatto che si tratta di 'mestieri diversi'. Si intuisce come si aspettasse di più: "La priorità era la fase offensiva ed erano state individuate figure molto favorevoli per me, avrei voluto una maggiore presenza e raggiungere quei giocatori che avevamo individuato in avanti". Non fa nomi: Sancho e Fabio Silva. Ora si ritrovare con degli elementi che pensava di aver salutato ma non per questo scaricherà: Dovbyk, Pellegrini e Baldanzi.