rassegna stampa

Gioiello Edin. Se un gol è per sempre

Dzeko al di là dei record: con la Lazio vuole essere decisivo per entrare definitivamente nel cuore dei tifosi della Roma

Redazione

Per una notte Edin Dzeko metterà da parte i record stabiliti e quelli da raggiungere e cercherà il marchio indelebile, quello che resta nella storia. Chissà se hanno mai raccontato a Edin che una volta, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, un attaccante piccolino ma forte forte, Vincenzo Montella, in un derby fece quattro gol alla Lazio. All'epoca Dzeko aveva sedici anni e tifava per il Milan, che oggi è allenato proprio da Vincenzino. Ecco, chissà se qualcuno glielo ha raccontato. Se nessuno lo ha fatto e se lui mai non lo sapesse già per conto suo, glielo abbiamo detto noi.

Quelle sono serate indimenticabili, caro Dzeko, perché ti segnano per sempre, ti fanno diventare romanista, anche chi arriva da Sarajevo dopo quattro gol alla Lazio si sente romano e romanista. Chiedere anche a Marco Delvecchio, che di gol nel derby se ne intende. Totti (che è il bomber recordman nei derby) lo lasciamo stare, perché lui non ha bisogno di segnare alla Lazio per diventare romanista. Ecco, Dzeko ha bisogno di una notte magica, eterna: gol al momento opportuno. E quanto servirebbero in questo momento, non sa quanto.

Il gol è casa sua, è il suo sangue. E poi un paio di golletti alla Lazio li ha pure fatti, lo scorso anno, quando non era nemmeno questo Dzeko. Era il fratello, quello che non sapeva volare.  Quindi? Su, Edin, le tocca colmare questo mini tabù, pensando a Montella e i suoi fratelli. Ma non ne servono nemmeno quattro di gol, ne bastano un paio, anche uno subito subito, poi ci può pensare pure un altro compagno, che ne sappiamo, Salah, Perotti, un colpo di testa di De Rossi, Rudiger, Szczesny in the box. Ma uno, almeno uno subito, sì, quello si può, quello i suoi tifosi aspettano.

Un mese fa la Roma è stata abbattuta dalla Lazio e adesso deve rialzarsi, è arrivata la possibilità. Dzeko è l’uomo che può, ha i mezzi, non deve nascondersi. La Roma non deve nascondesi. Una rimonta è fallita (con il Lione), ora ce n’è un’altra da non fallire. Un gol, ne basta uno subito, magari sotto la Sud che riapre al popolo. Poi la partita cambia, cambia la psicologia, l’inerzia. E chissà, una serata alla Montella sarebbe il top.