Va bene Ferguson, ok Wesley aspettando con curiosità il nome dell'esterno sinistro di piede destro e magari altre sorprese last-minute dal mercato targate Massara, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Ma se c'è un ruolo dal quale probabilmente dipende il salto di qualità della Roma in questa stagione, è quello di un calciatore già in rosa. No, non è Soulé e nemmeno Dybala ma Koné. Perché se per l'attacco garantisce Gasp (un signore che negli ultimi 7 anni ha viaggiato alla media di 78 gol a stagione, 150 nelle ultime due, 546 in totale con gli exploit di 98 e 90 reti nel biennio 2019-20 e 2020-21) è in mezzo al campo che bisogna fare la differenza. E in quest'ottica che giocatore è realmente Manu? Quello che la maggior parte di tifosi e addetti ai lavori pensa - potenzialmente straripante e pronto con Gasperini ad affermarsi - o il buon/ottimo calciatore che però alterna pause evidenti anche all'interno della stessa partita. A 24 anni Koné è chiamato ad uno step successivo. Nel futuro centrocampo a due - se Paredes ha salutato in anticipo è perché con Gasp il regista classico ormai non è più contemplato - Koné è chiamato a disciplinarsi, portare meno palla e soprattutto essere più decisivo sotto rete. Manu per le potenzialità che ha segna poco, troppo poco. Proprio a Empoli, sbagliò l'impossibile ma non si è trattato di una serata storta. Appena due reti in 45 presenze con la Roma, sei in 86 con il Borussia Monchegladbach, non si sposano con un talento che probabilmente a Roma abbiamo visto soltanto in parte. Chi riduce infatti Koné esclusivamente a corsa e recuperi sbaglia. Il francese ha già lasciato intravedere come sia molto abile a partecipare alla fase offensiva e a infilarsi nei buchi creati dai movimenti degli attaccanti. Il problema è che poi una volta arrivato in posizione di tiro, inquadra poco la porta.
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forzaroma rassegna stampa il messaggero Giochi di Manu: Koné chiamato al definitivo salto di qualità anche in zona gol
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Giochi di Manu: Koné chiamato al definitivo salto di qualità anche in zona gol
Il francese ha già lasciato intravedere come sia molto abile a partecipare alla fase offensiva
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