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Il rischio di un sali e scendi continuo negli umori, nelle prospettive e nelle aspettative stagionali è dietro l'angolo. E la conferma - scrive Stefano Carina su Il Messaggero - non arriva soltanto dalle prime nove gare disputate dalla Roma che non hanno mai visto uscire il segno X. I risultati sono certamente la stella polare dei giudizi ma l'umore della piazza - parte della quale parametra ancora le prestazioni giallorosse con quello che faceva Gasp all'Atalanta. Così Gasperini, visto che gennaio è lontano ed è inutile passare per Don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento, sta cercando di trovare delle soluzioni interne. Fondamentali per restare nelle prime piazze e poi capire se ci sarà margine per inserire almeno un paio di elementi nella sessione invernale. I centravanti non segnano? Via libera alla formula con Dybala falso nove che non gli piace, ma è l'unica. Perché se i 15 punti in classifica hanno mascherato qualche problematica di fondo, con tante partite da giocare da qui in avanti, le rotazioni inizieranno ad essere fondamentali. Non sono passate inosservate le due panchine consecutive di Sangaré con Fiorentina e Inter (che si aggiungono a quelle nel derby e col Verona) e occhio al baby Lulli, uno che di base gioca a destra ma ha corsa, piglio e sfrontatezza, per traslocare anche sulla fascia opposta. Il tentativo di Gasp di allargare la rosa è silente ma evidente. Esperimenti e tentativi di venire a capo di una coperta corta che sinora ha reso al di là di ogni più rosea aspettativa.
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