A guardarli a debita distanza, Conte e Gasperini (uno leccese, l'altro piemontese) sembrano diversi. In realtà sono accomunati da tante cose. L'ultima? Entrambi qualche mese fa hanno detto 'no' alla Juventus. Sì, i protagonisti di questo Roma-Napoli ad alta quota hanno declinato le lusinghe della Vecchia Signora. Segnali che i tempi sono cambiati, ma anche che per quanto riguarda il carattere nessuno dei due ha da invidiare nulla all'altro. Gasp ha trasformato i giallorossi proseguendo l'ottimo lavoro di Ranieri ma plasmando lentamente la squadra a sua immagine e somiglianza, Conte dopo lo scudetto vive tra mille difficoltà ma poi è sempre lì in alto. Lo scrive Stefano Carina su Il Messaggero. I due si stimano, si somigliano nella maniacalità che mettono negli allenamenti e nelle gare e nell'essere martelli continui con i calciatori, nell'idea che il collettivo è al di sopra di tutto senza snaturare l'imprevedibilità del singolo. Questa sera all'Olimpico c'è un esame di maturità da superare, perché se è vero che probabilmente con Milan e Inter abbiamo assistito per due tempi ad altrettante prestazioni convincenti sono comunque arrivate due sconfitte. Serve tornare in vetta, uno scossone, uno strappo al campionato. In passato in 10 precedenti Gasp ha vinto solo 2 volte a distanza di 19 anni, ma la Roma e il suo allenatore vivono il presente come non ci fosse un domani. I giallorossi devono metterla sul ritmo.
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Il Messaggero
Gasp sfida Conte, notte per sognare
All'Olimpico la Roma affronta il Napoli per tornare in vetta. Sfida tra due allenatori diversi per idee ma simili per metodo: esigenti, pignoli, precisi ma unici nell'esaltare il gruppo
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