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Garcia: “Questa Roma ha sempre fame”

(Il Messaggero – M.Ferretti) La strana coppia formata da Rudi Garcia e Rodrigo Taddei ha trascinato la Roma al successo in casa del Chievo.

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(Il Messaggero - M.Ferretti)La strana coppia formata da Rudi Garcia e Rodrigo Taddei ha trascinato la Roma al successo in casa del Chievo. Il tecnico francese ha azzeccato tutte le mosse, compresa quella del brasiliano piazzato davanti alla difesa nel ruolo di regista basso. Un’invenzione stagionale completamente targata Garcia, visto che in passato Taddei aveva giocato un po’ in tutti i ruoli ma mai da schermo difensivo. Altri tre punti per la Roma, Napoli avvisato. Un sabato da grandi sorrisi. Garcia, però, non ha nessuna voglia di lasciarsi andare all’euforia. «Tutto è stato troppo facile? No, vincere non è mai facile ma forse le cose sono sembrate così per come abbiamo giocato il primo tempo. Il secondo, però, mi è piaciuto meno, ma abbiamo vinto. Ed era fondamentale farlo perché ora la pressione è tutta sul Napoli. La volta scorsa avevamo giocato per ultimi, stavolta per primi. Adesso tocca agli altri. Tornando alla partita, devo ammettere che gli attaccanti sono stati bravi a segnare sfruttando un errore degli avversari e poi un bellissimo passaggio di Taddei. La Roma, è vero, continua a dimostrare di essere una squadra che ha fame, ma è merito dei giocatori che danno sempre tutto e non fanno mai calcoli».

NESSUN CASO - Gli chiedono se la sostituzione di Maicon durante l’intervallo sia stata legata a una discussione avuta in campo con Benatia. «Non è stato un cambio punitivo, ha preso una botta sul ginocchio. I due, è vero, hanno parlato. Con toni un po’ alti… Se i giocatori discutono, comunque, vuol dire che la squadra è viva: una squadra che non parla è una squadra morta. Diciamo che tutto è finito in parità nello spogliatoio, si sono chiariti. Ho giocatori di carattere e questo si vede anche sul piano del gioco». E Taddei? «Un giocatore completo, un professionista di alto livello che ha sempre lavorato tanto. Volevo farlo giocare in questo ruolo e avevo visto bene: ha una tecnica di alto livello ed è intelligente sul piano difensivo. Non sono sorpreso, sono contento per lui. Abbiamo parlato a inizio stagione, voleva sapere se puntavo su di lui e non mi sono sbagliato sulle sue qualità».

LA SORPRESA - Eccolo, Taddei. «È stata una vittoria importante contro una squadra che gioca bene. Volevamo i tre punti e siamo riusciti a ottenerli. Era necessario fare una buona partita per vincere anche se nel secondo tempo siamo rimasti un po’ indietro, come è normale che sia con due gol di vantaggio. Io regista? A inizio stagione il mister mi aveva detto che voleva utilizzarmi lì, e io mi sono allenato per farmi trovare pronto. Stavolta era necessario, viste le assenze, e ho svolto semplicemente il mio compito. Il mister, del resto, ci sta insegnando un sacco di cose e ci sta trasmettendo la sua esperienza: noi lo stiamo seguendo alla grande e ogni giorno andiamo a Trigoria con la voglia di vedere e imparare cose nuove. Cosa serve per essere così versatili? Mah, un po’ tutto, tipo rubare con gli occhi cose importanti a giocatori come De Rossi. È un ruolo in cui non si può sbagliare e serve giocare in maniera semplice. La corsa, poi, è una mia abitudine: lo sapete, io cerco sempre di aiutare i compagni. Non voglio parlare del contratto (è in scadenza, ndi), ci sta pensando il mio procuratore. Ho la Roma nel cuore, non lo nascondo, ma non voglio essere un peso per la società e per i tifosi. Voglio restare solo se società, allenatore e il gruppo saranno disposti ad accettarmi. Sarei l’uomo più felice del mondo».