"Mi pare sacrosanto: dobbiamo aprire le scuole, non gli stadi. Capisco che togliere i circenses agli italiani possa dispiacere, ma dal punto di vista scientifico portare il pubblico negli impianti sportivi può avere gli stessi effetti che abbiamo visto nelle discoteche".
rassegna stampa
Galli: “Riaprire gli stadi è sbagliato, sarebbe il bis delle discoteche”
L'infettivologo: "Il problema più complicato riguarda l’entrata e l’uscita dagli impianti"
Il professor Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, lo dice chiaramente: prima di tutto, le scuole, scrive Mauro Evangelisti su Il Messaggero. Proprio ieri il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, il dottor Agostino Miozzo, aveva spiegato: per noi la priorità è far ripartire le lezioni, il pubblico allo stadio può aspettare.
Perché non ci possiamo permettere di riportare gli spettatori negli stadi e nei palasport?
"Miozzo ha ragione, tra scuola e stadi non ci dovrebbe essere gara. Il calcio è uno spettacolo non essenziale che può essere fruito anche da casa. Come per le discoteche, qualsiasi situazione che determina un ammassamento di persone è insidiosa. Puoi tenere le persone distanziate all'interno dello stadio, ma non riesci a farlo all'entrata e all'uscita".
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