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rassegna stampa

Friedkin, le verità di Jim

Per la prima volta l'azionista di maggioranza del club giallorosso ammette candidamente la volontà di cedere il club ma giudica "inaccettabile" l'offerta del texano

Redazione

Pallotta esce allo scoperto: "Invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe".

Per la prima volta l'azionista di maggioranza del club giallorosso ammette candidamente la volontà di cedere il club, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.

E, fatto a dir poco inconsueto, parla apertamente del potenziale acquirente e della nuova offerta ricevuta non più tardi di 20 giorni fa: "Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell'anno stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, la proposta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma che per il nostro gruppo di investitori. L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto dal gruppo Friedkin non era minimamente accettabile".

Dall'intervista, emergono altri punti chiave: 1) Fienga, chiamato per nome (Guido), gode ancora della sua massima fiducia 2) Jim rimarca come la pandemia abbia «gravemente colpito il club» alla voce ricavi 3) Quanto accadrà nel mercato estivo, "molto può dipendere da potenziali investimenti nel club". Nessun riferimento a Petrachi che ingloba nel management quando dichiara"di aver apprezzato da Guido in giù, come il nostro management abbia fatto un passo avanti nel momento del bisogno, essendo presente non solo per i calciatori ma anche per le loro famiglie".

Appare improbabile che si riferisse all'ex dirigente granata che ritiratosi in Salento dal primo giorno del lockdown, è stato l'ultimo a tornare a Roma. Come ieri Petrachi quando a Trigoria ha incontrato Fienga. Il ds è stato chiaro: non ha nessuna intenzione di dimettersi. Ergo, al momento, si va avanti da separati in casa.

Bisogna trovare un'intesa sulla buonuscita (guadagna 1,2 milioni a stagione sino al 2022) ma il ds ha già fatto presente a Fienga che non si accontenterà delle briciole. La palla passa a Pallotta.