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Friedkin, addio alla Borsa. Spazio al piano stile Nba

Friedkin, addio alla Borsa. Spazio al piano stile Nba - immagine 1
Si tratta di un giorno storico per il club che non solo risparmierà fino a 3 milioni l’anno, ma sarà più snella e competitiva a livello internazionale

Redazione

Obiettivo raggiunto: la Roma è fuori dalla Borsa. Il delisting iniziato nel mese di maggio con l’annuncio dell’Opa ha avuto successo e oggi avverrà la revoca della quotazione dai mercati gestiti da Borsa italiana attraverso una procedura congiunta scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Questo significa che tutti i titolari delle azioni residue, otterranno il pagamento del corrispettivo.

Si tratta di un giorno storico per la Roma che non solo risparmierà fino a 3 milioni l’anno, ma sarà più snella e competitiva a livello internazionale. È come essersi liberati di un fardello che appesantiva la gestione societaria, non il massimo per un club che si sta ristrutturando per competere con i top team europei. E l’uscita dalla Borsa era uno step obbligato che il presidente Dan Friedkin aveva pianificato sin da quando aveva acquistato il club nell’agosto del 2020.

Per arrivare a dama, manager, avvocati e consiglieri hanno studiato una strategia che potesse coinvolgere gli azionisti e spingerli a separarsi da qualcosa che aveva più un valore affettivo che economico. A conti fatti, il delisting è costato circa 38 milioni portando a 650 milioni il totale investito nella Roma dal gruppo statunitense.