Più che la piazza, rincuorata dall'arrivo di Kumbulla e da quello imminente di Milik, è Fonseca ad aspettarsi qualcosa in più, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
rassegna stampa
Fonseca va contromano
Esordio in campionato a Verona, la Roma resta incompleta. Paulo mette pressione al club: "Dzeko c’è, Smalling arriva"
Per Paulo esiste soltanto il presente. A partire da questa sera, nel debutto in campionato a Verona, dove non è esclusa la presenza dei Friedkin. Il tecnico portoghese è consapevole che quest'anno non può sbagliare. Il secondo anno da queste parti è già stato fatale a Di Francesco, che portava in dote una semifinale di Champions e una terza piazza. Figuriamoci per lui, eliminato in Coppa Italia ai quarti, agli ottavi in Europa League e dopo aver concluso il campionato a 8 punti dal 4°posto. Mai come stavolta, quindi, deve iniziare con il piede sull'acceleratore. Per farlo - gli va dato atto - non è stato messo nelle migliori condizioni. Oggi Dzeko è aggregato al gruppo ma con la testa alla Juventus a tal punto che il terminale offensivo nel 3-4-2-1 potrebbe essere Mkhitaryan; Kumbulla, appena arrivato, lo ha definito "non totalmente pronto per giocare"; in porta, la mancata risposta su chi sarà il titolare, conferma le perplessità personali su Pau Lopez.
"Sono d'accordo con la linea più giovane della società, avendo già calciatori di esperienza, possiamo fare un mix fra i due" ha detto ieri Fonseca. Ma poi, alla domanda su Smalling, prende il club in contropiede: "Sono fiducioso su Chris e stiamo lavorando per averlo. Sono sempre in contatto con lui, anche giovedì ci ho parlato. Ha voglia di tornare e noi lo vogliamo riavere. Penso che nei prossimi giorni potremo averlo". Lo dà quasi per scontato. Parole che sorprendono e non poco all'interno di Trigoria. Il rischio dell'effetto-boomerang è dietro l'angolo. Paulo, infatti, non poteva non sapere come al momento non sia in programma nessun rilancio dopo il no di domenica scorsa da parte dello United (dal quale poi è nata la virata-lampo su Kumbulla). E allora, queste parole non possono che essere interpretate come una difesa preventiva verso l'esterno in caso di mancato riscatto dell'inglese e/o un tentativo mediatico per mettere pressione alla società.
Avendo deciso di giocare con la difesa a tre, ad oggi può contare sui soli Mancini, Kumbulla e Ibanez, con Fazio attualmente primo cambio ma non certo di restare se la Fiorentina cedesse uno tra Milenkovic o Pezzella (Juan Jesus, ormai, è fuori dal progetto). Senza poi contare che 1) Ha convocato un centravanti (Dzeko) che preferirebbe non giocare, 2) Karsdorp - ceduto prima all'Atalanta e poi al Genoa - ha puntato i piedi e ora è titolare a destra 3) Pau Lopez non gli dà più garanzie (Mirante favorito) 4) Gli manca il vice 9. Non il migliore biglietto da visita per puntare alla prossima Champions.
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