rassegna stampa

Fonseca, una stangatina

LaPresse

Due giornate di squalifica per la rissa con l'arbitro Massa. Nessun procedimento per le dichiarazioni del ds Petrachi. Il caso di Romano: non è stato squalificato perché non risulta tesserato della Roma. Multa al club

Redazione

Alla fine, Paulo Fonseca si becca due giornate di squalifica, le sue prime in Italia. E non starà in panchina contro Sampdoria e Milan, salvo vittoria nel ricorso, che la Roma presenterà. Al posto del tecnico portoghese ci sarà il suo vice NunoCampos, scrive Alessandro Angeloni su "Il Messaggero". Una sanzione attesa e prevedibile, Fonseca riceve quel che gli spetta: una giornata per la doppia ammonizione (proteste) e una per aver continuato a insultare ("con fare minaccioso e aggressivo urlando diverse volte una frase irrispettosa" come si legge nel provvedimento del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea) l'arbitro Massa dopo essersi visto sbattere addosso il cartellino rosso nel pieno della rissa, dopo il gol annullato a Kalinic. Le scuse, forse, hanno evitato la terza giornata, che si è trasformata in sanzione pecuniaria.

Fonseca dovrà pagare anche una multa di diecimila euro. Si salva, diciamo così, il focoso preparatore, fido di Fonseca, Nuno Romano. Sostanzialmente l'arbitro Massa ha estratto il cartellino rosso a un non tesserato. Nuno Romano, invece, non prende squalifica ma al suo posto la Roma becca "un'ammenda di 15 mila euro a titolo di responsabilità oggettiva, per aver consentito l'ingresso nel recinto di gioco di un preparatore atletico che non risulta, allo stato, essere tesserato, il quale applaudiva ironicamente in maniera continuativa il Direttore di gara, a cui si era avvicinato con atteggiamento aggressivo"Resta sottinteso che Nuno Romano non potrà più andare a sedersi accanto a giocatori e tecnico, quando tornerà in panchina. Tutto sommato, una stangatina. Che però Fonseca si sarebbe evitato e, tornando indietro, non rifarebbe quello che ha fatto domenica scorsa. Una sceneggiata che la Roma avrebbe voluto evitare, sia per la squalifica alla quale è andato incontro il tecnico, sia, e soprattutto, per l'immagine della società, che voleva gestire il tutto senza imbarazzi. Stesso discorso vale per le esternazioni di Petrachi, sempre dopo la sfida contro il Cagliari: il ds non è stato deferito, nessun procedimento aperto.