rassegna stampa

Fonseca, un esame lungo venti giorni

LaPresse

Dal Benevento alla trasferta di Marassi dell'8 novembre, sette partite per testare la rosa e le ambizioni della Roma

Redazione

Paulo Fonseca si gioca un bel pezzo del suo futuro e della sua reputazione romana in 20 giorni nei quali cercherà di convincere, attraverso i risultati, che i suoi metodi potranno portare in alto la Roma, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero.

Sette partite a cominciare da domenica sera contro il Benevento all'Olimpico (ore 20.45) in cui il portoghese è chiamato cancellare i dubbi sorti nei proprietari dopo aver assistito dal vivo alle prime tre gare dei giallorossi. Per il momento i risultati sono abbastanza soddisfacenti perché se non ci fosse stato l'errore nella consegna delle liste in occasione della prima di campionato contro il Verona, la Roma avrebbe 5 punti in classifica avendo affrontato pure la Juventus.

Non convince totalmente, però, la condizione atletica della squadra che perde brillantezza dopo 60 minuti rischiando di subire troppo gli avversari come accaduto a Udine, una lacuna che Fonseca spera di colmare con l'intero organico a disposizione (i tre giorni di stop e l'assenza dei nazionali oggi di ritorno non lo hanno aiutato).

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Covid permettendo, ma questo incubo vale per tutti, Fonseca si prepara a intraprendere il tour di force con una rosa all'altezza delle avversarie che affronterà: Benevento (casa), Young Boys (trasferta), Milan (trasferta), Cska Sofia (casa), Fiorentina (casa), Cluj (casa), Genoa (trasferta).

A proposito di obiettivi, li ha chiari Chris Smalling ritornato da Manchester dopo una trattativa che si è chiusa gli ultimi istanti di mercato: "Quest'anno la squadra è più forte perché c'è esperienza e affiatamento. Dzeko? È uno dei migliori capitani al mondo". Un capitano che dovrà guardarsi dall'intraprendenza di Borja Mayoral, arrivato a Trigoria con l'intenzione di prendersi una maglia da titolare: "Non mi considero una sua riserva, voglio aiutare il club e imparare da lui perché ha una grande esperienza. Ci sarà una concorrenza sana".

Intanto Dan Friedkin è alla ricerca di un direttore sportivo capace di relazionarsi in prima persona con la proprietà (deve parlare inglese) e di scovare sul mercato giovani talenti da far diventare i campioni del futuro. Caratteristiche difficili da trovare in Italia se non in Paratici che oggi conoscerà il suo destino nell'assemblea dei soci della Juventus, per questo il presidente sta valutando anche profili internazionali come Rangnick, Campos, Emenalo e Orta.