Dal (quasi) nulla al troppo, che nella rosa di una squadra di calcio non stroppia quasi mai soprattutto se si è chiamati a giocare 12 partite in 40 giorni, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero.
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Fonseca scopre l’abbondanza
Il tecnico avrà l’imbarazzo della scelta fra i tre mediani e i quattro trequartisti
Paulo Fonseca, per la ripresa della stagione più anomala della storia, recupera un intero reparto falcidiato a inizio 2020 da infortuni e stop vari. Il centrocampo della Roma, infatti, sarà formato da sette giocatori di cui quattro trequartisti e tre mediani che si dovranno contendere i due posti davanti alla difesa (salvo possibili cambiamenti di modulo). Nella cabina avanzata dietro Edin Dzeko sgomiteranno Lorenzo Pellegrini, Javier Pastore e pure il quasi recuperato Nicolò Zaniolo senza contare Mkhitaryan.
La vera abbondanza riguarda comunque la regia bassa del 4-2-3-1 del tecnico portoghese. Torna Amadou Diawara che più di tutti si avvicina all’idea di regista che ha in mente Fonseca. Al suo fianco sarà lotta tra Bryan Cristante e Jordan Veretout. Il primo rischia di finire alla Juventus in uno scambio con Mandragora nonostante l’opposizione di Fonseca. L’ex viola ha vissuto a inizio anno una fase calante dettata pure dalla stanchezza visto che è stato tra i pochi a non fermarsi mai. Con tre mesi abbondanti di riposo forzato le energie sono belle che tornate.
Occhio,però, anche alle quotazioni in rialzo di Gonzalo Villar. Lo spagnolo nel registro di Fonseca ha accumulato più di un voto positivo tanto che nell’ultima partita giocata (il 1° marzo nel 4-3 esterno contro il Cagliari) il portoghese lo ha preferito proprio a Veretout nello schieramento iniziale. Alla ripresa contro la Sampdoria ci sarà solo l’imbarazzo della scelta.
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