Tiri Mancini, giusto chiamarli così, anche se quando c'è il Covid-19 di mezzo nessuno ha certo voglia di scherzare, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
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Fonseca riparte in formula tre
Mancini, fatto l'ultimo tampone, da indisponibile torna ad essere utilizzabile per la sfida di San Siro ed il tecnico pensa a confermare il solito assetto difensivo
Ma, proprio come Hakimi dell'Inter (portato subito in panchina da Conte e schierato ieri pomeriggio nella ripresa a Marassi), anche il centrale difensivo della Roma da positivo ecco che improvvisamente si trasforma in negativo. Così, per l'effetto dell'ultimo tampone, da indisponibile a utilizzabile. E la sorpresa, più che per Pioli, è per Fonseca. Che, nonostante l'assenza del totem Smalling, non deve più convivere con l'emergenza, come è successo giovedì a Berna, quando ha dovuto rilanciare da titolari gli emarginati Fazio e Jesus, scartati fin qui a parole e nei fatti.
L'azzurro sta bene e quindi non dovrebbe aver problemi a scendere in campo contro i rossoneri. Se l'allenatore, vedendolo lavorare nella seduta della vigilia, darà l'okay, ecco che la formazione sarà la stessa già proposta contro la Juventus e l'Udinese (3 volte su 5 partite, dunque, la stessa). L'intenzione del portoghese è di insistere sulla difesa a 3, aspettando il ritorno di Smalling (al momento non ancora in gruppo) per scegliere poi la formula ideale. Il 4-2-3-1 è il sistema di gioco preferito di Paulo che però si è reso conto di quanto i suoi interpreti si sentano più al sicuro con il 3-4-2-1.
Adesso, con l'opzione del 3-4-2-1, tornano d'attualità anche le candidature di Peres e Karsdorp, più adatti ad attaccare sulla fascia. Il vero ballottaggio, però, è Nazionale: Cristante sfida sia Mancini, come centrale difensivo, che Pellegrini, inizialmente in panchina a Berna, per il ruolo di partner accanto a Veretout. Ovviamente con la difesa a 4, entrambi i centrocampisti sarebbero titolari, con Pellegrini trequartista dietro a Dzeko.
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