L'Europa League e basta. Fuori dalla corsa Champions, Fonseca vive ormai per la coppa di consolazione, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
rassegna stampa
Fonseca dipende dalla Coppa
Il club tiene in stand by il tecnico e rinvia ogni decisione ad agosto aspettando l’ottavo di Europa League e il possibile nuovo proprietario. Ma non può sbagliare contro Parma e Brescia
Quella di oggi, da conquistare con il piazzamento in campionato, e l'altra di agosto, dove ripartirà dal match secco degli ottavi contro il Siviglia.
Fonseca, inutile continuare a far finta di niente, è in tilt. Irriconoscibile. Anche per chi, avendolo sempre sostenuto da Boston o nella Capitale, comincia ad avere qualche dubbio sulla sua gestione. Dire che sia in bilico o in pericolo è esagerato, ma la sua posizione non è più solida fino a qualche giorno fa. Il tweet di Pallotta, piombato d'incanto sabato alla vigilia della gara al San Paolo, non è sufficiente a mettere al riparo l'allenatore dall'imprevisto ribaltone.
La panchina sarà, comunque, sotto osservazione nelle partite di mercoledì, all'Olimpico contro il Parma, e di sabato, trasferta di Brescia. La Roma deve ripartire dopo i 3 ko consecutivi (sono 12 le sconfitte in 40 partite stagionali, 10 su 30 in serie A e 8 nelle 13 del 2020), il rendimento nel nuovo anno e soprattutto dopo la pausa di 115 giorni è da zona retrocessione.
Trigoria o viale Tolstoj, è uguale: la linea è la stessa. Qui nessuno vuole prendere in considerazione il cambio in corsa. Ingaggiare il 9° tecnico in 9 stagioni dell'éra Usa inciderebbe anche sulla trattativa che Pallotta, in prima persona, sta portando avanti da qualche settimana (dopo il no all'offerta al ribasso di Friedkin: 575 milioni). Il presidente, e quindi la proprietà, non si può certo impegnare con tecnici ingombranti.
Se proprio bisogna intervenire, verrebbe promosso a tempo Alberto De Rossi. Perché chi entra come nuovo proprietario deve essere libero di scegliere, dall'allenatore al ds.
Pallotta è in contatto con una cordata uruguayana (gruppo di imprenditori del Sudamerica), ma tiene alto il prezzo. Chiede più di 600 milioni. L'unica proposta concreta, e supportata dalla due diligence completata, rimane quella di Friedkin, come sa bene Pallotta. E anche Fonseca sa che cosa lo aspetta.
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