«Ognuno è il miglior medico di se stesso». Anche stavolta i detti popolari fanno centro. Perché la diagnosi fatta a caldo da Florenzi nel momento in cui gli si è girato il ginocchio sinistro («Mister mi sono rotto il crociato») era quella giusta. Di sicuro più centrata rispetto alla prima valutazione ottimistica dello staff medico giallorosso («I primi test articolari risultano stabili, i segnali sono positivi») nell'immediato post-gara che sembrava scongiurare l'ipotesi: «L'assenza di gonfiore ci aveva confortato - ha provato a spiegare ieri il medico sociale Del Vescovo a Roma Radio - si erano fatte una serie di valutazioni e quella della rottura dei legamenti non era tra le più probabili». Il responso del giorno dopo ha confermato invece i timori del nazionale azzurro: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Ieri la nota medica del club si concludeva specificando che l'intervento medico sarebbe avvenuto già in giornata. Dopo il consulto con il Professor Mariani, che opererà il calciatore, l'operazione è slittata a questa mattina.
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Florenzi, il terzino infortunato che apre un buco in attacco
Il nazionale azzurro era il jolly perfetto per Spalletti da spostare sullo scacchiere a seconda delle necessità
Quello di Florenzi è il sesto infortunio al legamento crociato che colpisce la Roma negli ultimi 13 mesi. In precedenza erano dovuti ricorrere all'intervento chirurgico per un ko analogo Capradossi (settembre 2015) e poi in rapida sequenza Ponce, Nura, Ruediger e Mario Rui. I tempi di recupero variano a seconda del calciatore ma ormai con 4 mesi, settimana più, settimana meno, si torna in campo. Calendario alla mano, Alessandro tornerà dunque a disposizione di Spalletti a marzo, pronto per il rush finale della stagione.
Il ko di Florenzi è una mazzata per il ragazzo ma anche per Spalletti. Perché il nazionale azzurro era il jolly perfetto da spostare sullo scacchiere a seconda delle necessità. Una volta terzino, un'altra intermedio a centrocampo, un'altra ancora esterno offensivo. Proprio a lui sarebbe toccato il compito di sostituire Salah, quando l'egiziano saluterà Trigoria per oltre un mese dopo le feste di Natale in occasione della Coppa d'Africa. Situazione che impone alla Roma un ritorno sul mercato, ben al di là delle strategie iniziali che volevano attendere il rientro di Mario Rui a sinistra per muoversi eventualmente su un vice del portoghese oltre a un elemento in più da far ruotare in mediana. Ora invece cambia molto. Non tanto sulla fascia destra difensiva dove Spalletti si sente coperto dal tandem Ruediger-Bruno Peres (che tornerà nella lista dei convocati, per la trasferta di Empoli insieme a Perotti). Quanto in avanti, dove per il ruolo di esterni nel trio dietro Dzeko rimangono soltanto Perotti, El Shaarawy, il partente Iturbe e all'occorrenza Emerson che però ora sta studiando da terzino sinistro. ».
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