rassegna stampa

Florenzi cerca una via d’uscita dalla panchina

LaPresse

Cinque esclusioni di fila non possono essere per caso, ma lo possono diventare

Redazione

"A Trigoria si respira un’aria diversa". Tanto differente da tramutare queste parole in un boomerang, scrive Stefano Carina  su Il Messaggero.

Era il 18 settembre, vigilia del match contro il Basaksehir in Europa League e Florenzi, vicino a Fonseca, raccontava come l’approdo del portoghese "avesse cambiato molto" le logiche all’interno del gruppo, "ora tutti sono importanti".

Oggi Alessandro, almeno per chi deve fare delle valutazioni e prendere delle decisioni, non sta rendendo come gli altri. Né nel ruolo di terzino, sopravanzato da Spinazzola (acquistato per giocare a sinistra), Santon e addirittura Cetin (un centrale difensivo), tanto meno per quello di esterno alto (Kluivert e Perotti, aspettando il rientro di Mkhitaryan, per ora sono davanti).

Cinque panchine di fila non possono essere per caso. Ma lo possono diventare, un caso. Qualcosa s’è incrinato. Non in Nazionale: le ultime convocazioni del ct Mancini lo hanno visto presente. Particolare però da non sottovalutare: a giugno ci sono gli Europei e non giocare pregiudica le possibilità di esserci.

La domanda è d’obbligo: se a Parma, nella logica del turnover, potrebbe anche ritrovare una maglia da titolare, cosa accadrà quando dopo la sosta in avanti ci sarà nuovamente l’overbooking?

Sono riflessioni che sta facendo anche Alessandro insieme a chi lo segue. Nonostante le smentite arrivate in seguito, a fine giugno Florenzi era convinto di partire. S’era fatto vivo Conte, poi il Siviglia e anche il Tottenham. Alla fine non se n’era fatto nulla soprattutto perché Alessandro (che un anno fa ha rinnovato sino al 2023) voleva restare in Italia e Conte gli ha preferito Lazaro. Potrebbe accadere la stessa cosa a gennaio. L’Inter infatti ha già bloccato Darmian. Rimarrebbe, eventualmente, l’ipotesi estera. A patto che non cambi qualcosa nei prossimi due mesi.