Che qualcosa non abbia funzionato nella gestione dell’ordine pubblico lo raccontano le immagini, l’elenco dei danni e quel che resta a piazza di Spagna dopo il passaggio degli ultrà del Feyenoord. E la polemica diventa politica con la furia del sindaco Ignazio Marino, che si scaglia contro la prefettura e la questura di Roma, tira in ballo il ministro dell’Interno Angelino Alfano (a Washington per il vertice sul terrorismo) e punta il dito sull’incapacità di gestire la violenza devastatrice. La replica ufficiale arriva in serata: difficile impedire l’ingresso pedonale nelle piazze di Roma, l’orda dei circa 300 violenti, sui 5000 olandesi arrivati nella capitale, non poteva essere contenuta diversamente da come è stato fatto, anche per la presenza dei turisti. Secondo indiscrezioni, invece, le indicazioni su come agire sarebbero arrivate da una decina di poliziotti olandesi a Roma fino a pochi giorni fa. Gli agenti erano arrivati per prendere accordi e dare indicazioni alla società e avevano anche suggerito di non caricare per non accendere gli animi. Ma lo scontro è soprattutto politico: solo in Italia ad essere attaccata è la polizia, altrove sono i tifosi violenti a finire sotto accusa. Mercoledì sera è stato chiaro che il piano di contenimento non avrebbe funzionato: la devastazione è andata in scena a Campo de’ Fiori e i tifosi, via twitter, si sono dati appuntamento davanti alla Barcaccia.
rassegna stampa
Flop sicurezza gli errori e i ritardi che hanno lasciato via libera agli ultrà
Gli ultrà del Feyenoord tra mercoledì sera e giovedì hanno devastato il centro di Roma. Si è vista una totale incapacità di gestire la violenza devastatrice, tanti gli errori fatti
IL PIANO
Da due mesi la questura aveva preso accordi con la società e le tifoserie per contenere il pericolo di violenze: raduno a piazza delle Canestre, dove i tifosi avrebbero dovuto ritirare i voucher e accompagnamento per assistere alla partita di Champions League con la Roma. La polizia olandese aveva comunque avvertito che almeno un centinaio di tifosi, ritenuti pericolosi, non aveva il biglietto. Il monitoraggio non ha funzionato. E anche l’ordinanza del prefetto, che da mercoledì sera vietava la vendita di alcolici, è risultata insufficiente. Giuseppe Pecoraro l'ha firmata dopo aver ricevuto una nota dal questore. Eppure a piazza di Spagna gli ultrà erano gonfi d’alcol. Quando, ieri mattina, i sostenitori del Feyenoord avevano invaso il centro, gli agenti erano lì, in assetto antisommossa, presidiavano e attendevano, 1.380 in tutta la città. Stavano seguendo i consigli degli olandesi: non attaccare per evitare che gli animi si accendessero. Così è andata fino a quando la situazione è diventata incontrollabile.
IL VIMINALE
«La preparazione della partita Roma-Feyenoord - si legge nella nota del Viminale - è iniziata a gennaio con le prime riunioni allo stadio Olimpico tra i dirigenti delle due società, funzionari della questura e della polizia olandese. Negli ultimi due mesi, sono pervenuti quindici rapporti dall’Ufficio della polizia olandese che hanno delineato un quadro informativo di rischio significativo, sebbene le notizie degli olandesi parlassero solo di poche centinaia di tifosi pericolosi, tra gli oltre 5000 sostenitori definiti ufficiali, in quanto in possesso di fidelity card». Il Viminale spiega che la Questura aveva «previsto un dettagliato piano di prevenzione nelle piazze più significative nel timore, poi confermato, che gruppi di tifosi olandesi in stato di ebbrezza, nonostante le restrizioni sulla vendita degli alcolici, avrebbero potuto creare incidenti» e punta sull’atteggiamento «ostile» degli ultrà nei confronti della polizia e «irrispettoso dei cittadini e dei luoghi della capitale» ma precisa «l’intervento evidentemente necessario, ha dovuto tener conto sia del contesto urbano che della presenza di cittadini e turisti. L’azione delle forze di polizia ha impedito che i violenti potessero invadere le strade del centro in corteo, come avevano intenzione di fare».
REAZIONI
Il ministro della Cultura Dario Franceschini auspica «punizioni esemplari», il sindaco assicura: «non finisce qui», e pensa di chiedere risarcimenti al club olandese. «Non c’è spazio per la violenza nello sport, né dentro, né fuori lo stadio», twitta il commissario Ue allo Sport, Tibor Navracsics. Mentre le immagini della fontana pattumiera fanno il giro del mondo, Il leader della Lega Matteo Salvini chiede le dimissioni di Alfano. E il calcio torna ad essere un caso politico. Tanto che l’ambasciatore olandese, di concerto col ministro degli Esteri, assicura che «l’Italia potrà contare sull’Olanda perché i colpevoli vengano puniti». E pensare che ieri dopo i fatti di Campo de’ Fiori la società olandese aveva attaccato: «Siamo rimasti spiacevolmente sorpresi dalla decisione unilaterale della polizia di cambiare le disposizioni concordate per i nostri tifosi».
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