rassegna stampa

Feyenoord, le scuse dell’ambasciatore: «Ripulirò il Centro»

Presto l’ambasciatore Michiel Den Hond, insieme al sindaco Marino, parteciperà ad una pulizia straordinaria di Campo de’ Fiori dopo la furia degli hooligans olandesi.

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Tulipani e scuse. Doppia manifestazione di romani e olandesi ieri di fronte all’ambasciata d’Olanda ai Parioli per stringere un patto di «pace e amicizia» dopo i fattacci di Roma-Feyenoord. Ma anche di decoro e rispetto. Così vedremo presto l’ambasciatore Michiel Den Hond (oggi stesso o al massimo domani, l’accordo con il Comune è in itinere) impugnare la ramazza e partecipare insieme al sindaco Ignazio Marino a una pulizia straordinaria di Campo de’ Fiori, la piazza che per prima, l’altro mercoledì, ha assaggiato la furia degli hooligans. La stessa furia cieca che il giorno dopo è sfociata nella guerriglia di piazza di Spagna e nello sfregio della Barcaccia.

Den Hond parlando con una delegazione dei gruppi che rispondendo all’appello su Facebook di “Roma pulita” sono arrivati nel pomeriggio sotto l’ambasciata, ha promesso: «Ci sarò anch’io a pulire Campo de’ Fiori, quel che è successo a Roma ha colpito profondamente la comunità olandese, già dalla sera stessa, e non passa giorno che non se ne parli». Den Hond ha aggiunto, poi, che riguardo a una amichevole tra Italia e Olanda a Rotterdam«non c’è ancora il no definitivo della Federazione olandese, per cui spingerò fino all’ultimo perché si faccia».

LE IDEE Dai Parioli nasce anche l’idea di un incontro che avvii su scala europea un dibattito sul rapporto tra cultura, salvaguardia dell’arte e violenza giovanile. «Quel che accaduto a Roma - spiega Stefano Miceli, tra i promotori del blitz di ieri - è più che un campanello d’allarme. Siamo qui oggi perché, passata l’ondata emotiva, certe ferite non si dimentichino». E mentre Franco Quaranta dei “Volontari del XIII Municipio” mostra il cartello “Possis nihil urbe Roma visere maius” (l’esortazione di Orazio: «Che tu non possa vedere nulla più grande di Roma») irrompe sulla scena un gruppo di giovani ricercatrici dell’Istituto di cultura olandese a Roma, «l’Olanda bella» dicono. Anna Huijvers, 30 anni, è la loro portavoce. Ha in mano lettere fotocopiate indirizzate al sindaco Marino, c’è scritto «Anche noi siamo romani» e promuovono una raccolta fondi per la Barcaccia. Con emozione racconta della «vergogna e del dolore che noi olandesi stiamo provando in questi giorni», per cui «vogliamo dimostrare che non siamo tutti hooligans». 

In strada ci sono tanti volti di Roma: Simona Sarti, del “Movimento artisti arte per” che porta al collo una collana di barchette di carta disegnate dai bimbi della scuola Parco della Vittoria; Rita Di Lazzaro, operaia in una ditta delle pulizie («non passi il messaggio che chi arriva a Roma fa ciò che vuole»), Paolo Di Pasquale dell’associazione Retake e Salvatore Petrarca di Confcommercio. La pioggia battente non li ha aiutati: in via Mercati erano un manipolio rispetto alla polizia schierata. Ma il patto è stretto.