rassegna stampa

Feyenoord, presi i barbari «Nessuno pagherà i danni»

I sette saranno processati a Rotterdam, rischiano anche pene severe. In contumacia saranno giudicati pure in Italia

Redazione

Sette barbari sono stati arrestati, altri quindici sono stati identificati. Ma restano ancora molte incognite sulla possibilità che qualcuno risarcisca realmente i danni causati nelle due giornate di follia in cui i tifosi del Feyenoord, in occasione della partita con la Roma del 19 febbraio, hanno invaso il centro, scontrandosi con le forze dell’ordine a Campo de’ Fiori e piazza di Spagna.

CACCIA ON LINE -  Ieri sul sito della polizia olandese (politie.nl) campeggiava la foto di un giovanotto con il cappellino e la polo azzurra ancora ricercato. Titolo: «La polizia mostra le immagini dei rivoltosi di Roma». Vicino all’immagine l’appello: «Uno degli uomini più ricercati. Chi riconosce questo uomo?». La tecnica del team di venti poliziotti olandesi è stata questa: raccogliere più immagini possibili, diffondere e chiedere ai cittadini di collaborare, aiutandoli a identificare. L’operazione ha usato non solo internet, ma anche la tv, in particolare il programma Bureau Rijnmond, una sorta di Chi l’ha visto della tv di Rotterdam. Prima la polizia ha chiesto a chi era in trasferta a Roma e ha scattato foto durante gli scontri e durante il danneggiamento della Barcaccia di inviare foto e video. Poi, ha messo insieme il materiale spedito dai cittadini con quello trasmesso dalla polizia di Roma, isolando i volti dei più facinorosi. Ultimo passaggio: l’invito ai cittadini (e ai telespettatori) a segnalare il nome di chi compariva nelle foto. Ma è stato anche chiesto ai responsabili di farsi avanti spontaneamente, per evitare guai peggiori. Probabilmente una strategia del genere basata molto sulla collaborazione (qualcuno la chiamerebbe delazione) in Italia avrebbe dato scarsi risultati, in Olanda è andata diversamente.

IN CELLA -  Dopo una prima identificazione di quindici hooligan, l’altro ieri c’è stata la svolta: in sette sono finiti in carcere. Nel dettaglio, ha spiegato un portavoce della polizia olandese intervistato da Radio Rai, quattro giovani hooligan del Feyenoord si sono costituiti al commissariato di Rotterdam, prima che il programma televisivo diffondesse i video e le fotografie che li mostravano mentre devastavano il centro della Capitale e la Barcaccia. Altri tre invece sono stati trovati e arrestati dalla polizia. Sono tutti giovani: hanno dai 19 ai 33 anni e ieri sono stati interrogati. «Ci sono ancora almeno altre 15 persone sospettate e identificate». Nei prossimi giorni arriveranno altri arresti, anche se l’invito a chi sa di essere responsabile degli atti vandalici è sempre quello di farsi avanti spontaneamente.

PROCESSO -  I sette saranno processati a Rotterdam, rischiano anche pene severe. In contumacia saranno giudicati pure in Italia. Ma il problema è un altro: chi paga i danni? La tesi del Governo dei Paesi Bassi e del sindaco di Rotterdam è che le responsabilità sono personali e dunque massimo impegno per individuare i «barbari», ma a pagare dovranno essere gli autori dei danneggiamenti. Appare però difficile che i sette hooligan (e gli altri che si aggiungeranno nelle prossime ore) abbiano un patrimonio economico che consenta loro di risarcire 5 milioni di euro (secondo le stime del Campidoglio) di danni causati.