Ieri sera all'Olimpico, la Roma di Paulo Fonseca ha conosciuto il primo stop in campionato. Una sconfitta pesante, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero, forse inattesa dopo Bologna, che rende alla perfezione l'idea che i giallorossi debbano ancora lavorare tanto per poter recitare un ruolo Champions in campionato.
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Fallite tre occasioni, un lusso pagato caro
Gli errori clamorosi di Dzeko e Zaniolo prima e di Kalinic dopo pesano in maniera determinante sul risultato
E, soprattutto, la prima sconfitta della stagione dimostra/conferma una regola vecchia ma sempre valida: non puoi permetterti di sbagliare gol facili, come ha fatto la Roma non solo quando il risultato era ancora sul pareggio, è accaduto anche con l'Atalanta avanti di uno, per non rischiare di tornare negli spogliatoi a mani vuote.
La Roma ha cominciato con un assetto ma il tecnico portoghese l'ha modificato in fretta, tentando di dare maggiore robustezza nella fase di non possesso. Una girandola di uomini in posizioni diverse senza mai dare, però, un senso di precarietà difensiva o l'impressione di inadeguatezza tattica. Almeno fin quando, nella ripresa, è entrato in campo Duvan Zapata, dopo le occasioni fallite malamente da Dzeko e Zaniolo: la partita, da lì in poi, è piombata tutta dalla parte degli ospiti. Che sfruttando al massimo le opportunità costruite per far male a Pau Lopez hanno vinto la partita.
Gli ospiti avevano giocato di più, e meglio, della Roma ma avevano confezionato poco di realmente pericoloso. Con un centravanti vero al posto di Ilicic, la musica è cambiata. Perché al primo pallone utile Zapata ha fatto centro. Capitalizzando in un amen il lavoro fino a quel momento sterile dei compagni. E, a quel punto, la partita è finita, già prima dell'errore di Kalinic.
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