Di Francesco, nel giorno della ripresa degli allenamenti a Trigoria dopo i 2 giorni di libertà concessi al gruppo, più che alla classifica guarderà al campo, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
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Eusebio, terapia di gruppo
Di Francesco raccoglie i frutti del lavoro e si gode gli ultimi risultati della Roma ma per lui la malattia non è debellata
Cioè al comportamento dei giocatori in partita. Il rendimento in campionato, 4 vittorie nelle ultime 5 partite, ha rilanciato i giallorossi. Ma l’allenatore, pure dopo la gara contro il Torino, ha ammesso che la squadra è ancora "malaticcia". Promossa nei risultati e nelle intenzioni, da rivedere negli atteggiamenti.
L’aspetto che più è piaciuto al tecnico, in particolare contro il Torino, è la voglia mostrata dagli interpreti. Hanno sempre giocato in verticale e invaso spesso in blocco la metà campo avversaria. E soprattutto hanno reagito, senza deprimersi e sbandare, dopo il pari granata, realizzato da Ansaldi a metà ripresa. Al gruppo, però, l’allenatore spiegherà quelle che sono le cointroindicazioni dell’esibizione di sabato. E chiarirà che, a volte, serve un po’ di malizia, rallentando i ritmi sia nelle giocate che negli inserimenti. "Ogni tanto bisogna togliere il piede dall’acceleratore". E, quindi, pensare anche al controllo del match.
L’esuberanza e l’incoscienza dei giovani hanno di sicuro giovato alla squadra nell’interpretazione dell’ultimo match. Ma Eusebio, proprio a loro, chiederà più gestione in alcune fasi della gara. Per avere l’equilibrio che, come si sa, fa la differenza.
La squadra ha bisogno del play che detta i ritmi di gioco. E quel giocatore, nella rosa, è De Rossi. Sarà valutato attentamente dall’allenatore che già oggi vorrebbe riportarlo in gruppo. Lo stesso Nzonzi, aspettando il capitano, può rendere meno squilibrato il 4-2-3-1. Sembra scontato il suo rientro, domenica pomeriggio a Bergamo, contro l’Atalanta.
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