Provare a volare. Andando oltre i limiti, che sono molti; accorciare le distanze con il Milan, ben messe in evidenza da Mourinho, e congelare il quarto posto, obiettivo massimo o minimo, a seconda dei punti di vista; tenere l'Olimpico, colmo di cinquantamila appassionati anche stavolta, imbattuto, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Fare festa, per la prima volta, insomma. Contro una grande. Questo manca, questo la Roma deve provare a ottenere. Facendo uno sforzo fisico - terza partita di fila sempre più o meno con gli stessi - ed emotivo. Mourinho va avanti con i suoi principi ed esclude i protagonisti di Bodo, premiando Felix Afena, ormai pienamente inserito tra i big. La Roma ora vuole alzare il livello, perché battere il Milan significa poter sognare e guardare oltre con curiosità e ambizione, aspettando gennaio, quando ci sarà la resa dei conti con il passato e comincerà un nuovo futuro, più mourinhano. Stasera ogni calciatore della Roma ha il suo plus da portare per invertire la rotta, perché il calcio non è matematica. I leader, come Mancini e Pellegrini, hanno il bisogno o dovere di confermarsi. Lorenzo è già a buon punto, con i suoi otto gol (compresa la Conference), gli manca il guizzo nella grande notte. Mancini è sereno, comanda e a breve firmerà (trovato accordo economico per il rinnovo - da 3,5 milioni a stagione - fino al 2026): stasera gli tocca il lavorone, come con Osimhen. Davanti ci sono Ibra e Giroud. Se Pioli deve gestire i due giganti, José deve tirar fuori il meglio da Abraham, che non segna in campionato dalla sfida contro l'Udinese, 23 settembre. Mancano in generale le reti degli attaccanti: Pellegrini - in campionato - ha segnato gli stessi gol, 5, di ElSha (1), Abraham (2) e Mkhitaryan (2) messi insieme. E contro stasera la Roma avrà il miglior attacco del campionato, con 23 gol. Eppure la Roma è quella che in campionato tira di più e prende più pali. E quindi? Prendere meglio la mira. Altro esame da superare.
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Il Messaggero
Esame di maturità
La Roma ora vuole alzare il livello, perché battere il Milan significa poter sognare e guardare oltre con curiosità e ambizione
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