La Roma dei velocisti, del tridente leggero ha lasciato spazio a Dzeko più Perotti-Salah e nell'ultimo periodo a una squadra più equilibrata e con un terzino, Peres, al posto dell'ala, Salah. Doveva essere El Shaarawy il primo sostituto di Momo, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, e invece niente. Idea evaporata prima della sua nascita. Quest'anno, secondo il giudizio di Spalletti, l'italo egiziano non ha fatto nulla per convincerlo a rischiararlo con continuità nell'undici. Lo dicono i numeri: Stephan è tra i primi per presenze, ma ha un minutaggio bassissimo.
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El Shaarawy, se un posto da titolare ti cambia la vita
Sono 20 le presenze complessive del Faraone in campionato, ma solo 9 volte è partito dal primo minuto
Sono 20 le presenze complessive in campionato (più di Salah), con 857 minuti totali: solo 9 volte è partito da titolare, 11 è subentrato e 5 è stato sostituito. Lo scorso anno ha segnato otto reti in sedici partite, ha cominciato subito con l'esordio con il Frosinone e ha finito a San Siro contro il suo Milan.
Spalletti non deve aver preso bene la sua reazione all'idea/possibilità di giocare a destra nel periodo senza Salah. «Non gli garba», spiegò Lucio, e quel non gli garba era chiarissimo. Non ti garba? Bene, allora ci metto un altro. Ed ecco Bruno Peres, mentre a sinistra resta Perotti. E domani, Diego non c'è e riecco la possibilità di rivedere Stephan dal primo minuto.
Lo scorso anno El Shaarawy era un calciatore da trasferta: solo due delle otto reti in campionato li ha messi a segno all'Olimpico (tre se consideriamo il derby, Lazio-Roma), le altre sei lontano da casa. Quest'anno è successo il contrario: in campionato ne ha segnati tre e tutti e tre all'Olimpico, contro Crotone, Palermo e Chievo, due anche in Europa League, pure quelli a Roma, contro l'Austria Vienna. E uno pure in Coppa Italia? Dove? All'Olimpico contro la Sampdoria, come ti sbagli. Questi sei gol stagionali hanno una caratteristica: El Shaarawy li ha messi a segno sempre con la maglia da titolare addosso.
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