È una Roma all’ultimo respiro

No, non può essere un caso. Perché se al terzo anno con Mourinho in panchina la Roma continua a segnare almeno un gol su tre nell'ultimo quarto d'ora di gioco, vuol dire che c'è qualcosa nel dna della squadra che è cambiato, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. La Roma non ruberà l'occhio a livello di spettacolo, non soddisferà i palati fini del bel gioco ma in quanto a caparbietà non è seconda a nessuno, almeno in serie A. Cristante e compagni non si arrendono più, non lasciano andare mai una partita. Per Mou si gioca fino al 90°con domenica è la 24° volta che una squadra allenata dal portoghese fa gol oltre il 90° nel nostro torneo) se non oltre. L'ennesima conferma domenica con il gol di El Shaarawy. Il settimo, soltanto in questa stagione, su venti se-gnato nell'ultimo quarto d'ora di gioco. È il 35% che va di pari passo con quanto accaduto nelle prime due annate targate José. Nella prima, limitandosi al campionato, furono 15 su 50. Lo scorso anno 18 su 59: in entrambi i casi una percentuale pari al 30,5%. In questa girandola di numeri il Faraone si trova pienamente a suo agio: curiosità vuole infatti che Stephan in carriera abbia messo a referto 27 gol oltre il 75', di cui 15 con la maglia giallorossa. Una peculiarità che rende i giallorossi secondi a poche squadre in Europa. Il leader in questa speciale graduatoria dei gol nell'ultimo quarto d'ora è il Barcellona (10). Poi Psv e Braga (8) e subito dietro i giallorossi con 7 in compagnia di Bayer Monaco, Twente e Az Alkmaar. Numeri che certificano una squadra che non molla mai, bene o male come il suo allenatore.

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