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Il Messaggero

È pronta la lista degli indesiderati

È pronta la lista degli indesiderati - immagine 1
Da Pellegrini e Cristante fino a Dybala: il compito più duro di Ghisolfi sarà vendere. In estate sarà necessaria un'altra rivoluzione per ridurre un monte ingaggi alle stelle
Redazione

Il Fair Play Finanziario torna a far parlare di sé a Trigoria. Quando i risultati latitano e vincere una competizione diventa un miraggio, il mantra è sempre lo stesso. E' la giustificazione perfetta per scelte impopolari, per un mercato deficitario, per obiettivi che sfumano ancor prima di essere davvero rincorsi. E Claudio Ranieri saggiamente lo tira in ballo, dandogli la colpa della mancata rivoluzione a gennaio. Che poi, leggendo tra le righe le parole dell'allenatore, la colpa sarebbe di dirigenti poco capaci a vendere o a piazzare calciatori che ormai nella Roma guadagnano stipendi da top player e hanno una resa mediocre. Lo scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Dunque il mercato invernale è stato carente perché elementi come Pellegrini, Cristante, Celik e Paredes sono rimasti a Trigoria non accettando di andare in prestito o essere ceduti per alleggerire il monte ingaggi. E a gravare sulla situazione è anche lo stipendio del futuro nuovo allenatore, che si sommerebbe a quello di Ranieri e di De Rossi, qualora non dovesse trovare squadra. Lo scorso anno la UEFA aveva allentato le maglie del Transfer Balance e infatti in estate il ds Ghisolfi era riuscito a fare mercato rivoluzionando, parzialmente, la squadra. Oggi, dice Claudio ai tifosi inferociti per un mercato performante, la situazione è la stessa. Dunque, in estate alla Roma bisogna aspettarsi una nuova rivoluzione in uscita. Sempre se i calciatori con il contratto in essere saranno d'accordo a salutare. Questa sarà la strategia che seguiranno a Trigoria per le prossime due sessioni (fino a gennaio 2026), a meno che non arrivino soldi freschi dall'Europa attraverso la vittoria dell'Europa League e la qualificazione in Champions. C'è poi il problema del calo di valore della rosa. La stagione deludente della Roma non ha aiutato a valorizzare i giocatori, rendendo più complicate le cessioni, soprattutto di quelli con stipendi troppo alti per essere sostenuti da una società di fascia medio-bassa.