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Il Messaggero

E ora indaga la Figc: rischio penalizzazioni

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Il Procuratore Chiné attende le carte. Se c’è illecito, multe o punti di penalità. La Roma: "Per noi è tutto in regola"

Redazione

Terremoto sulla capitale. Ora anche Roma e Lazio rischiano di finire a processo per le plusvalenze. Il Procuratore Figc Chiné attende la trasmissione della carte dalla giustizia ordinaria per far scattare l’indagine sportiva, ma stavolta vuole tutto in mano prima di procedere e capire le tempistiche. Per il club giallorosso, la Procura di Roma ha acquisito materiale e intercettazioni da quella di Torino, e l’inchiesta ora rischia di allargarsi. Chiné - scrivono Stefano Carina e Alberto Abbate su 'Il Messaggero' - vuole capire se questa nuova ramificazione del caso pluvalenze possa poi portare eventualmente a pene afflittive in questa stessa stagione. Per questo motivo nella notifica alla Roma figurano indagati Pallotta e i vecchi dirigenti, ai quali si uniscono gli attuali proprietari - Dan e Rayn Friedkin - più le figure di Francia e Berardi. È molto difficile fare previsioni su cosa rischi il club dal punto di vista della giustizia sportiva per due ragioni: la prima è che al momento si conosce solo l’articolazione dell’accusa e non quella della difesa.

Il ventaglio di sanzioni previsto dal Codice di Giustizia Sportiva poi è molto ampio anche se è prassi ormai che non si possa determinare la corretta valutazione di un acquisto. L’accusa però è chiara: secondo le carte, i dirigenti "esponevano fatti materiali non rispondenti al vero o ne omettevano rilevanti", e lo facevano "al fine di conseguire ingiusto profitto" mettendo in moto operazioni chiuse per importi "notevolmente maggiorati o non rispondenti al valore di mercato". Tradotto: dando vita a plusvalenze fittizie. Per i Friedkin sono nel mirino gli affari Cetin, Cancellieri, Diaby e Kumbulla, tutti inseriti nella trattativa che ha portato il difensore a Trigoria. Operazione in realtà chiusa dalla gestione precedente, ma contabilizzate nel bilancio successivo. Gli articoli di riferimento del codice di giustizia sportiva in materia sono due: il 4 (che impone "l’osservanza dei principi della lealtà") e il 31 che disciplina le violazioni in materia gestionale ed economica. Nel primo caso, sono previste ammende e penalizzazioni di uno o più punti; nel secondo, il mancato rispetto del codice prevede per il club - qualora queste infrazioni abbiano permesso di iscriversi al campionato e/o alle coppe europee - anche la retrocessione. Scenari, va ribadito, che ad oggi appaiono a dir poco prematuri.