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rassegna stampa

Dzeko, un piedone per fare la storia

Edin è già a quota 28 gol stagionali a -6 dal record assoluto di Manfredini. A forza di reti sta azzerando le critiche e zittendo chi lo reputava un mezzo bluff

Redazione

Nonostante i ventotto gol già in archivio a metà febbraio, c’è chi non smette di considerare Edin Dzekoun mezzo attaccante perché, sostengono gli opinionisti a tassametro e i tifosi di se stessi, continua a sbagliare troppe occasioni.

Che il bosniaco non faccia gol ogni volta che tira verso la porta avversaria è inconfutabile, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero; è altrettanto vero, però, che non esiste al mondo un solo attaccante che abbia il 100% di realizzazione in ogni partita.

Il pregiudizio, insomma, è il peggior nemico del Cigno di Sarajevo, il centravanti che non prende a calci il pallone ma lo accarezza. Il suo secondo gol spagnolo, quello con la finta a imbocco sul difensore avversario, lo sguardo puntato verso sinistra e palla invece a destra, appartiene alla collezione dei capolavori; l’avesse fatto qualcun altro, i produttori di sigle e copertine tv sarebbero campati di rendita per mesi, così come i telecronisti urlatori; invece, la prodezza se non è passata inosservata poco ci manca. Perché è Dzeko. Perché non è ossessionato dai social. Perché non è un must. Perché la prima cosa che fa dopo ogni gol è andare a ringraziare il compagno per l’assist. Perché non è egoista, in primis con se stesso. E così, quando sbaglia un calcio di rigore, riparte, implacabile, la tarantella: sì è bravo, ma hai visto?…

Ventotto gol. Cioè diciotto in campionato (con due rigori falliti…), otto in Europa e due in Coppa Italia. Miglior cannoniere della Serie A dietro Higuain (che ha una gara in più…) e di Europa League. Con altre sei reti affiancherebbe“Piedone” Manfredini come miglior bomber stagionale di sempre della Roma, 34 centri nel 1960-61 (20 in campionato, 12 in Coppa delle Fiere e 2 in Coppa Italia).