rassegna stampa

Dzeko rimane in panchina, la Roma dice grazie a Djuric

Ora a Trigoria si teme meno un suo impiego contro Cipro: con quattro giorni in più di allenamento nelle gambe, l’impiego potrebbe rivelarsi un buon viatico per riavere a disposizione il centravanti già rodato per la gara con l’Empoli

Redazione

Grazie al gol di Djuric, che ieri sera ha portato sull'1-0 la Bosnia contro il Galles, Dzeko ieri è restato per 90' in panchina. La partita è poi terminata 2-0, ora Pjanic e compagni sono artefici del loro destino: martedì a Cipro si giocano la qualificazione agli spareggi per entrare a Francia 2016.

Dzeko, come riporta Stefano Carina su "Il Messaggero", ha saputo dire di no nella rifinitura del mattino, quando aveva sentito fastidio al ginocchio. Lo ha comunicato al ct Badzarevic che non ha potuto far altro che prenderne atto. Ma il patto tra i due era chiaro: se la gara non si fosse sbloccata, Dzeko avrebbe giocato gli ultimi 15-20 minuti. Ora a Trigoria si guarda con meno apprensione alla trasferta della Bosnia martedì a Cipro. A questo punto, se anche Dzeko dovesse essere schierato, paradossalmente con quattro giorni in più di allenamento nelle gambe, l’impiego potrebbe rivelarsi un buon viatico per riavere a disposizione il centravanti già rodato per la gara con l’Empoli, prologo del match vitale martedì 20 ottobre a Leverkusen in Champions.

Sia Roma che Bosnia hanno bisogno del miglior Dzeko, che in questo inizio di campionato ha segnato soltanto un gol. Ma è stato più lui a mettersi a disposizione della squadra giallorossa, non il contrario. Contro la Samp, ad esempio, ha giocato a 30 metri dalla porta. Se la Roma ha a disposizione un centravanti che in Premier ha segnato 44 dei 50 gol negli ultimi 16,5 metri, vuol dire che il bosniaco va messo nelle condizioni di poter tirare in porta.

Solamente tre volte in carriera, oltre a questa con la Roma, Dzeko è partito con il freno a mano tirato. Negli ultimi due anni al City e il secondo anno al Wolfsburg. Quella che però si è rivelata poi essere la sua stagione più prolifica.