Nella sua ultima avventura romana, la vera e propria punta mancava. Ora, invece, Luciano Spalletti potrà contare su Edin Dzeko. Il bosniaco è uno che sa dare del tu al pallone, sa attaccare la profondità e concludere. Tutto questo, però, si è visto poco fin ora. Il 2016 non è ancora cominciato per il bosniaco, perché reduce da una squalifica che gli ha fatto saltare le prime dell’anno con Chievo e Milan. Domani torna al suo posto, sperando che la situazione, anche grazie a Spalletti, possa migliorare immediatamente. Del resto, Edin ha un 2015 da cancellare, le motivazioni non gli mancheranno, scrive Alessandro Angeloni su "Il Messaggero". Il piatto piange: un anno chiuso con una media di 0,20 gol a partita, uno ogni cinque match, ben lontana da chi si attendeva che il bosniaco potesse fare subito la differenza.
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Dzeko, l’uomo dei sogni di Lucio
Ora Spalletti punta proprio sul bosniaco per il rilancio della Roma. Domani Dzeko sarà supportato da Salah, da Florenzi e da Pjanic, che sarà portato ad avanzare il suo raggio di azione per dare il là agli inserimenti delle ali e dei...
Ora Spalletti punta proprio su di lui per il rilancio della Roma. Che fin ora, anche senza i suoi gol, si è pure difesa bene mantenendo a lungo il miglior attacco del campionato. Ed è per questo che le sue reti (che non ha fatto) avrebbero fatto ancor di più la differenza e oggi ci sarebbe un’altra classifica.
Domani Dzeko sarà supportato da Salah, da Florenzi e da Pjanic, che sarà portato ad avanzare il suo raggio di azione per dare il là agli inserimenti delle ali e dei centrocampisti (i terzini saranno Torosidis e Digne, i centrali Manolas e Ruediger). Spalletti ha in testa il 4-2-3-1, ma non vuole stravolgere la squadra. Probabilmente vedremo un ibrido, dal 4-1-4-1 al vecchio 4-3-3.
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