La risposta della Roma, se ne saranno accorte la Juve e il Napoli, è subito robusta e rumorosa. Il successo di Torino, in trasferta come quelli delle altre due big dell'ultimo podio della serie A, è l'avvertimento di chi vuole già viaggiare al ritmo delle migliori, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. La partenza, in questo senso, è da grande. Il punteggio non rispecchia quanto prodotto dai giallorossi. Che, in attesa di esultare per l'unico gol (prima del recupero), hanno colpito due pali esterni con Kolarov e Dzeko nel primo tempo e uno pieno ancora con il centravanti nella ripresa. Di contorno, occasioni per tutti i gusti. E sprechi esagerati con El Shaarawy e Pastore.
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Dzeko, gioiello da tre punti
La Roma passa a Torino con un gol favoloso del bosniaco al minuto 89. I giallorossi colpiscono tre pali i granata fanno poco: successo giusto
Nell'agosto del 2017 a Bergamo contro l'Atalanta, stavolta sul campo del Torino. Da Kolarov a Dzeko, calciatori di spessore. La Roma sembra la stessa di prima. Più nelle abitudini, però, che negli uomini: segna poco e non subisce gol. Ma, rispetto a un anno fa, è ancora in fieri.
Al fischio d'inizio, solo Pastore tra i dieci giocatori di movimento è una novità. Nemmeno piacevole. In più c'è il debutto di Olsen, ancora nella fase di studio e forse di apprendimento. A cambiare la storia del match, dopo un'ora, saranno proprio le riserve. Che non si sentono tali. Raffica di mosse, nel momento più fiacco dei giallorossi, capaci di essere comunque propositivi nella prima parte con Strootman, Kolarov e Dzeko. E anche con Florenzi. Quando entra Cristante, Pastore si alza da esterno d'attacco. Va meglio, ma si mangia un gol grande così. Kluivert parte a destra e passa a sinistra, quando entra Schick per Pastore. E rifinisce da destra, piombando da sinistra, per Dzeko. Devastante Justin: 20 anni e 4 mesi dopo l'ultima gara italiana di papà Patrick.
A Manolas il compito di interrompere ogni ripartenza del Toro. Se Olsen, all'esordio, ha iniziato con un clean sheet, specialità del suo predecessore Alisson, deve ringraziare il centrale che gli ha evitato ogni brivido. Aspettando Dzeko.
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