rassegna stampa

Dzeko e Schick in fotocopia e senza gol

Di Francesco alla ricerca dell'intesa tra Edin e Patrik: quando giocano insieme, la Roma non riesce a segnare

Redazione

La Roma, meritatamente al 4° posto, è come se finora non avesse potuto sfruttare Schick che, nella storia del club, è l'investimento più costoso, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Il ceco,  quando è stato chiamato in causa dall'allenatore, non ha ancora lasciato traccia: 5 presenze e 0 gol. Succede spesso con i nuovi: gli stessi Defrel e Under ancora non hanno fatto centro.

Più significativo, però, un altro dato: nei 221 minuti giocati da Patrik, la Roma non ha mai segnato. E' successo contro il Verona, il Genoa, la Spal, il Chievo e il Cagliari. Il gol di Fazio, al fotofinish, è arrivato con lui in panchina, avendo lasciato prima del recupero al posto a Under. Ancora non è dentro la traccia: questo è evidente, lo ha ammesso lo stesso Di Francesco. Che gli dedica tempo, in campo e fuori. Il tecnico conosce bene le qualità e le caratteristiche di Schick. Ci sta lavorando per fargli trovare, prima del gol, l'intesa con i compagni. E soprattutto con Dzeko.

Bisogna ammettere: il ceco non è stato fortunato. Quando ha avuto spazio accanto al bosniaco, ha trovato il centravanti in flessione: 1 rete nelle ultime 12 partite (comprese 3 di Champions e solo 1 gol in A dal 1° ottobre). Patrik ha, però, assicurato che la convivenza con Edin va alla grande.

In campo Schick ha l'abitudine di accentrarsi. E finisce per sovrapporsi al partner. Ed entrambi soffrono la presenza ingombrante dell'altro.  Sono gemelli, ma non uguali. Sicuramente simili e quindi non così diversi. E giocano in fotocopia. La statura (193 centimetri il bosniaco, 187 il ceco) e la tecnica li mettono sullo stesso piano. A dividerli è soprattutto il 4-3-3 dell'allenatore. Che, nel tridente, prevede il centravanti con 2 esterni. Schick non è giocatore di fascia. Non è Mahrez nè Berardi, indicati da Di Francesco per sostituire Salah.