Dzeko si ripete come ha già fatto in passato in altri club. Anche con la Roma, dopo un approccio faticoso, ha ripreso con regolarità la via del gol. Il salto di qualità, però, è avvenuto nella passata stagione, come evidenzia Stefano Carina su Il Messaggero.
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Dzeko e Kolarov, tira il vento dell’Est
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Se non erano bastati i 39 gol dello scorso anno, Dzeko in questa stagione ha servito l’en-plein: 10 reti in altrettante partite. Alla doppietta, strepitosa, dell’altra sera al Chelsea (che gli sono valsi i complimenti privati di Pallotta), si unisce in quest’ottica il gol di Milano.
Kolarov a differenza del bosniaco, in fatto di cattiveria, non ha mai fatto sconti a nessuno. Nemmeno l’altra sera, quando ha fulminato con lo sguardo un povero raccattapalle che aveva avuto l’ardire, prima di un corner, di mettere un pallone in più in campo. Il serbo a Roma ha scoperto una seconda giovinezza. Pronti, via è diventato uno dei leader della Roma. Di Francesco non ci rinuncia mai. Sinora gli ha risparmiato soltanto 16 minuti contro l’Udinese. Con il Chelsea, un assist, un gol pazzesco ad umiliare Azpilicueta e la fotografia che riassume la partita: l’abbraccio con Dzeko dopo il provvisorio 3-2.
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