Questa partita l’avrebbe potuta giocare a maglie invertite. E non solo un anno fa quando il triangolo Icardi-Higuain-Dzeko non andò a dama. L’ultima settimana del 2020, dunque non più tardi di 15 giorni fa, Marotta in una conference call - dove erano presenti il vice di Ausilio (Baccin), l’agente Martina e altri intermediari - accennando al futuro di Eriksen si è lasciato sfuggire come l’unico calciatore che continua ad avere in mente Conte è sempre e soltanto Edin, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Anche adesso. Bene quindi ha fatto il centravanti a chiudere i discorsi sul nascere nell’immediato post Roma-Sampdoria: "No, rimango qui". Lo ha fatto alla soglia dei 35 anni (che festeggerà il 17 marzo) con la consapevolezza che forse è arrivato il momento per togliersi qualche soddisfazione anche con la maglia della Roma.
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Dzeko contro Lukaku: il Conte è in sospeso
Edin-Inter, una storia d'amore mai nata: il bosniaco ha scelto Roma e vuole vincere qui
Domani incrocerà nuovamente Kolarov, quasi un fratello per lui. Un altro che sarebbe potuto diventarlo, lo sfiderà invece in campo. Si tratta di Lukaku. Il rapporto tra i due è ottimo. Lo dimostra sia la stima reciproca manifestata a più riprese che quel dialogo avvenuto sul manto erboso lo scorso 20 luglio. Un abbraccio a fine partita, con Edin che inizia a parlare all’orecchio del belga che prima ascolta e poi strabuzza gli occhi, guardandolo tra il sorpreso e il divertito.
Il nerazzurro al bosniaco porta bene: gol (2) o assist (6) in 7 incroci. Numeri che spiegano perché Conte farebbe carte false pur di portarlo a Milano. Il capitano è uno dei pochi che può sia giocare insieme a Lukaku che sostituirlo. L’ex ct se ne dovrà fare una ragione: al netto dell’imminente cambio di procura, Edin a gennaio ha deciso di non muoversi.
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