rassegna stampa

Dzeko c’è, la Roma ancora no

Fin quando le cessioni non saranno ufficiali le cessioni più o meno annunciate, l'opeartività di Sabatini sul mercato sarà limitata. L'attaccante bosniaco ha dato da tempo il gradimento. Rimane il nodo dello stipendio

Redazione

«Da quando sono qui è sempre stato così: per comprare dobbiamo prima vendere». Passato un mese esatto, la frase di Garcia resta più che attuale.

Ritenuta velenosa e fuori luogo, perché detta dall’allenatore, adesso non fa altro che inquadrare realisticamente la situazione.

Perché, causa lo slittamento (o addirittura lo stop) di alcune operazioni in uscita, i colpi sul mercato sono al momento rinviati.

Bacca, ad esempio, è finito al Milan perché non si è fidato di aspettare la Roma. Rudi è stato criticato, soprattutto all’interno, perché ha messo in piazza la strategia della proprietà. Che, con l’intervento di Pallotta, dieci giorni più tardi l’ha poi confermata in pubblico: le dismissioni sono vitali per il futuro del club. Niente di segreto o di allarmante: il Financial Fair Play impone il rispetto di alcuni paletti. C’è tempo fino al 30 giugno del 2016 per mettersi in regola (riducendo a 30 milioni le perdite). E’ chiaro che però l’operatività, fino a quando non saranno ufficiali le cessioni più o meno annunciate, sarà limitata. Sabatini si deve insomma preoccupare principalmente di chi parte più che di chi arriva. Questo non sta a significare che il ds giallorosso non proceda anche con il piano di rafforzamento. Tenendo, però, in stand by i possibili rinforzi per la stagione che verrà.

VERIFICA DEGLI INGAGGI -  Sabatini sa bene che la priorità è il centravanti e insieme con il dg Baldissoni continua a studiare come prendere quello giusto. Il contatto con Dzeko, anche grazie a Pjanic, c’è stato. Edin ha dato da tempo il gradimento. Rimane il nodo dello stipendio. I dirigenti giallorossi hanno già inviato, informalmente, la proposta della Roma: 4 milioni netti più bonus facili e contratto prolungato di una stagione (fino al 2019). Quindi quadriennale. Oggi il bosniaco guadagna 6,5 milioni e scenderebbe a 5. I premi potrebbe risolvere la situazione. Il City si può invece convincere con 18 milioni. Sabatini, tra oggi e domani, dovrà vedere pure il manager di Jovetic e Ljajic. Il primo vuole lasciare la Premier e tornerebbe volentieri in Italia: anche l’ingaggio del montenegrino è da top player, più di 4 milioni. In più a Manchester piace poco la soluzione del prestito oneroso e soprattutto confermano di non aver mai pensato a Ljajic come dicono invece in Serbia. Adem, comunque, può finire sul mercato: in questo senso l’agente del calciatore si sta già muovendo per trovargli una sistemazione all’estero. L’alternativa a Jovetic rimane Salah che ancora non ha dato una risposta definitiva alla Fiorentina. L’egiziano, sedotto e abbandonato dal club giallorosso a gennaio, torna in corsa proprio per sostituire Gervinho che prima o poi andrà via.

RUOLI SCOPERTI -  Mitrovic, prima punta dell’Anderlecht, rimane tra i preferiti di Sabatini. Come Lukaku, trattativa che sta portando avanti Raiola che, però, si prepara a piazzare, con 4 anni di ritardo, il portiere Romero alla Roma In queste ore il ds giallorosso vedrà anche l’agente di Baba per stabilire come ridurre le pretese dell’Augsburg che ha rifiutato 7 milioni e, almeno in partenza, ha chiesto più del doppio. Santon, intanto, continua a insistere con l’Inter per essere confermato, mentre Adriano è in attesa come tanti altri difensori avvicinati in queste settimane da Sabatini. In Turchia insistono: il centrocampista Lawal, 25 anni, dell’ Eskisehirspor è stato bloccato dalla Roma. Il nigeriano si prende con 3 milioni.